martedì 26 febbraio 2013

Nausea


Ieri sera sono andato a dormire senza cena con la nausea.
Stamattina sono riuscito a mandar giu' solo il caffe'.
Se vado avanti cosi' risolvo una volta per tutti il problema del sovrappeso.

Una cosa, a chi ha votato il Movimento 5 Stelle, la voglio proprio dire, perche' secondo me non ha capito bene a che cosa serve andare a votare.
Il voto non serve per comunicare qualcosa ai partiti (o a chi li rappresenta). Il voto serve per scegliere da chi farsi governare. Non e' che si puo' non scegliere nessuno, perche' significa non riuscire ad essere governati. Non si puo' dire "non mi piace nessuno" a prescindere. Queste sono le proposte, belle o brutte che siano.

Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio sul fatto che il Movimento 5 Stelle non puo' governare davvero (cioe' prendere parte di una maggioranza che si assume l'onere di governare), avrebbe potuto ascoltare meglio quello che dicevano gli esponenti del Movimento. Cioe' che loro non si sarebbero mai prestati ad allearsi con i Partiti tradizionali (al massimo si sarebbero abbassati a dare il loro appoggio di volta in volta ai provvedimenti che gli piacevano, ma non e' cosi' che si governa un paese).
E infatti dalle prime dichiarazioni di Grillo loro non si presteranno a nessun inciucio.
Speriamo che decidano di ritornare su questa affermazione, per il bene dell'Italia, anche se evidentemente questo e' esattamente cio' che gli elettori di M5S non vogliono.

E del resto l'ha anche ribadito, Grillo.
Faranno un inciucio PD-PDL che durera' dai sei mesi a un anno, ma alla lunga non riusciranno a governare.
Si e' pero' scordato di dire che se non ci fossero stati PD e PDL, un governo l'avrebbero dovuto fare loro. Sarebbero stati in grado di governare? No. Quindi, com'e' possibile criticare PD e PDL di non esserne capaci?

E poi voglio dire qualcosa ai geni del PD e della coalizione del centrosinistra in generale.
Qualche giorno fa ho sentito una dichiarazione di un esponente del PD (poteva essere Letta? Boh! Non ricordo) che diceva che non riesce a capire Grillo. Capisce pero' chi lo vota. Nel senso che capisce chi si disaffeziona alla politica per come la politica e' fatta.
Quel che dicono i grillini, ed in questo io sono totalmente d'accordo con loro, e' che la politica e' diventata ormai altro dalla democrazia. Che chi ci governa non ha piu' idea di che cosa dovrebbe governare. Cioe' la gente.
Da questo deriva la disaffezione della gente dalla politica (e anche l'affezione della gente al M5S).
E che chi ci governa in realta' sta facendo il proprio interesse, e non il nostro, come dovrebbe. Che sta aggrappato alla poltrona non perche' pensa che il suo posto su quella poltrona sia un bene per il paese, ma che sia un bene per se'.
Per questo dicono che i Politici devono essere rottamati.
Bene, il PD dice che capisce chi vota M5S ma non capisce Grillo. Nel senso che capisce le motivazioni di chi vuole rottamare i politici, ma non e' d'accordo sul fatto che Grillo sia in grado di proporre qualcosa che riesca a governare il paese sulla base di questo principio.
Evidentemente hanno ritenuto che questa comprensione nella gente potesse essere trascurata. Si sono fidati di qualche sondaggio sbagliato? Boh!
Insomma, hai sentito la voce del popolo, l'hai condivisa, ma non hai fatto niente per fartene portavoce, semplicemente perche' pensavi che quella voce fosse abbastanza debole da non fare troppo danno. Un calcio in culo a chi pensavi fosse troppo debole. Praticamente l'esatto contrario di cio' che dovrebbe fare un politico.
C'e' del dolo.
O totale incompetenza.

EDIT
Ecco qui. Sono totalmente d'accordo con Gramellini.

venerdì 22 febbraio 2013

Intenzioni di voto


Si possono fare tutte le critiche che si vuole, a Bersani, ma io proprio non riesco a capire cosa si propongano di fare coloro che non vogliono votare PD (o altri simboli della coalizione del centrosinistra).

I casi possibili (spero di non ometterne alcuno) sono i seguenti:
1) votare la coalizione di centrodestra
2) votare Giannino (credo che sia ancora candidato alla presidenza del consiglio, anche se si e’ dimesso dal Partito)
3) votare Ingroia
4) votare il Movimento 5 Stelle
5) votare Monti
6) non votare o annullare la scheda per protesta
7) non votare perche' non si trova una opzione soddisfacente
8) rivoluzione armata.

Ora, escluderei la 8, anche se la ritengo forse la vera via, perche’ non credo che in molti siano disposti a perseguirla (io di certo no, che’ sono un codardo).
Personalmente escluderei anche la 2. Non mi pare serio nemmeno discuterla.
La 7 non e’ mica sbagliata del tutto, credo. Cioe’, anch’io sono davvero deluso da tutti quanti. E, di principio, non mi andrebbe di votare qualcuno che mi delude. Pero’ se non si vota per nessuno non e' che finisce che non vince nessuno. Qualcuno vincera' comunque, e con l'astensione si sprecherebbe solo la possibilita’ di contribuire a sceglierlo.
La 6 mi pare una gran cazzata, perche’ gli astenuti non contano nella scelta del vincitore, e le schede nulle non le legge nessuno. Protestare cosi’ e’ come insultare qualcuno al telefono senza prima prendere la linea.
Credo che tutti i lettori di questo blog siano d’accordo che la 1 e’ improponibile, perche’ se dubitiamo dell'onesta' delle liste di centrosinistra, quelle del centrodestra sono sicuramente peggio.
Personalmente ne’ la 3 ne’ la 4 mi paiono scelte ragionevoli. Indipendentemente da quel che si pensa di Ingroia e di Grillo, credo che chiunque sara' d'accordo che nessuno dei due ha i numeri per vincere, e quindi gli eventuali eletti non avranno voce in capitolo, se non salendo sul carro dei vincitori, e quindi alleandosi a loro volta con il centrodestra o il centrosinistra, e credo che evitare questo sia proprio il significato della loro candidatura e la motivazione di chi li sostiene.
Personalmente non condivido la scelta 5, ma credo che sia l'unica, di quelle elencate, che abbia un senso. Cioe’, dando per scontato che vincera' Bersani, si tratta di stabilire se riuscira' ad avere il sostegno della maggioranza assoluta sia in Camera sia in Senato, tramite i partiti della coalizione. Se non ci riuscira', bisognera' trovare un'alleanza con qualcun altro di abbastanza forte perche’ insieme ce l’abbiano. E questo qualcuno non puo’ essere che Monti (escludendo per ovvie ragioni Berlusconi). Votare Monti in questo contesto significa rafforzare la probabilita' che dalle urne esca un governo di alleanza tra Bersani e Monti (escludendo il rischio di una alleanza tra Berlusconi e Monti).

Quindi il problema si riduce a una scelta tra due opzioni:
A) votare Bersani
B) votare Monti.

Non so come la vedete voi, ma io non ho nemmeno bisogno di pensarci un secondo.

mercoledì 20 febbraio 2013

L'eReader: un diverso modo di leggere


Il Kobo in standby
Stufo di spendere soldi in libri (gli eBook costano meno), e di sprecare spazio in casa, ho deciso di convertirmi alla lettura elettronica.

Per la scelta mi sono affidato anche ai preziosi consigli del blog-amico Lupo, e alla fine ho optato per un Kobo Glo, prodotto dalla canadese Kobo e distribuito in Italia da Mondadori.

Kobo produce quattro modelli di eReader. Uno, il Kobo Arc, l'ho scartato subito perche' e' piu' propriamente un tablet, con tutti i vantaggi e gli svantaggi di quel tipo di dispositivo.
Ho scartato subito anche il Kobo Mini, che, come fa intuire il nome, ha un formato piu' piccolo (schermo da 5 pollici anziche' 6). Per uno che ci vede un po' cosi' cosi' come me questo e' senza dubbio uno svantaggio.

Tra gli altri due (Kobo Touch e Kobo Glo), il Kobo Glo si differenzia principalmente per la risoluzione (1024x768 invece che 800x600), che migliora notevolmente la definizione, e quindi la leggibilita' dei caratteri, e per il dispositivo di illuminazione, definito dalla casa "ComfortLight", che il Touch non ha.

Il Kobo Glo, come gli altri modelli, e' in vendita online, sul sito inMondadori.it, o nelle librerie Mondadori. A dir la verita', pero', nelle librerie (almeno le due della mia zona) non l'ho trovato.
I colori disponibili sono "Nero notte", "Argento stellare", "Blu luna", "Rosa tramonto". Si tratta del colore del dorso: nella parte anteriore e sui lati e' nero, nell'abbinamento al dorso nero-notte, o bianco, con tutti gli altri colori. A me piaceva l'idea del rosa, ma a "scatola chiusa" poteva essere una scelta un po' azzardata (per questo mi sarebbe piaciuto vederlo prima in libreria). Ho optato quindi per un piu' conformista argento stellare.


Ottima definizione dello schermo
(sfocatura dovuta alla scarsa
qualita' della foto)
La parte posteriore ha delle scanalature romboidali che ricordano la trapunta della nonna. E' arrotondata ai bordi, di modo che i lati sono piu' snelli dell'effettivo spessore totale, dando l'idea di essere piu' sottile dei 10mm di ingombro. Sul retro non c'e' niente, a parte il logo Kobo nel bel mezzo, stampato in bianco. La forma a trapunta morbidosa da' una sensazione gradevole al tatto.
Nella parte frontale c'e' lo schermo sensibile al tocco, da 6 pollici di diagonale. Intorno allo schermo c'e' una cornice di circa 1 cm, un po' di piu' sul lato inferiore, dove appare, di nuovo, il logo Kobo.
A parte quelli del touch screen, i comandi sono tutti sui lati. Sul lato superiore c'e' un interruttore per accendere e spegnere la luce e uno slider da strisciare lateralmente (soluzione saggia per prevenire attivazioni accidentali), che serve per accendere e spegnere il dispositivo, oppure per metterlo in standby o per riattivarlo. C'e' inoltre un piccolissimo indicatore a led che lampeggia in colore bianco o verde quando si sta per accendere.
Sul lato sinistro c'e' lo slot per una micro-SD. Non l'ho provato, ma mi pare molto utile come alternativa per comunicare col mondo esterno e per espandere lo spazio di memorizzazione degli ebook.
Sul lato inferiore c'e' invece una porta mini-USB, che serve sia per la ricarica della batteria, sia per lo scambio dei dati con un PC.

In dotazione col Kobo, a parte un po' di pubblicita', un foglio con i codici per scaricare gratuitamente i libri in promozione con la Mondadori e un'inutile manuale d'istruzioni, c'e' il cavo mini-USB/USB, con cui si puo' connettere il dispositivo al PC (per ricaricare la batteria o trasferire i dati) o ad un alimentatore (non in dotazione).
A parte due bustine di plastica, una per il Kobo e l'altra per il connettore, e una pellicola per proteggere lo schermo, l'imballaggio e' totalmente di carta e cartone.

Installazione

Appena disimballato, sullo schermo c'e' l'icona di un e-reader che sorride, con una freccia che indica lo slider per accenderlo.
A priva vista pensavo fosse stampato sulla plastichina di protezione, sia perche' mi immaginavo che a dispositivo spento lo schermo non fosse attivo, sia perche', alla vista, cio' che compare sullo schermo somiglia davvero a qualcosa di scritto ad inchiostro.
Installarlo e' banale. Viene immediatamente rilevata la rete WiFi di casa e viene richiesta la relativa password per accedervi, dopodiche' si collega e si installa automaticamente l'eventuale aggiornamento del software, e viene richiesta la login e la password per la connessione al Kobo store. Solo a questo punto ho fatto un po' di confusione: le credenziali d'accesso a Kobo Store non sono le stesse sottoscritte per il sito sito inMondadori. Ci si puo' registrare direttamente dal Kobo, senza l'uso di un PC.
A questo punto ci si connette al Kobo store che, in Italia, equivale alla libreria elettronica Mondadori.

Connettivita' e compatibilita'

Non mi era ben chiaro come scaricare i libri in omaggio dal Kobo, quindi l'ho fatto da PC.
Collegandosi col PC al sito www.kobobooks.com e' possibile scaricare il software Kobo desktop, che consente di leggere i propri eBook e di interfacciarsi con lo store. Da qui si puo' acquistare gli eBook, pagando con carta di credito oppure, come nel mio caso, con i codici promozionali di Mondadori.
Kobo Desktop e' mortalmente lento, quindi non molto utilizzabile, anche in considerazione del fatto che tutte le operazioni disponibili in questo software possono essere fatte direttamente dal Kobo, anche senza PC.
Bella invece l'idea che i libri acquistati sono in effetti presenti online. Connettendo un Kobo, oppure un PC, uno SmartPhone, un iPhone, un tablet... e' possibile, tramite i relativi software, sincronizzare su questi dispositivi la biblioteca dei libri acquistati.
Ovviamente sul kobo i libri vengono scaricati nella memoria interna, quindi e' possibile leggere tenendo il kobo disconnesso dalla rete (e questa e' la condizione normale, per risparmiare carica della batteria). Pero' e' possibile sincronizzarlo in qualunque momento, a patto di avere una rete wifi a disposizione.

Se da un lato l'interfaccia con la libreria Mondadori e' davvero comoda e immediata, la cosa che non mi piace e' che non esiste modo (o almeno io non l'ho trovato) per interfacciare il Kobo altrettanto comodamente con altre librerie.
Sono riuscito a installare un eBook in formato Epub semplicemente "trascinandolo" nel Kobo. Quando si connette il Kobo all'USB del PC, infatti, sul PC appare come se fosse un USB drive. E' quindi possibile trasferire ePub come file all'interno di cartelle.
Tutte queste operazioni, pero', e' possibile farle solo se si connette il Kobo al PC con la USB: tramite la wi-fi si riesce ad interfacciarsi solo con la libreria Mondadori.
Ho provato ad utilizzare anche il free software Calibre, che consente anche di modificare, da PC, il formato degli eBook, i metadati, i font, le copertine ecc... Come per il Kobo Desktop puo' essere utilizzato per sincronizzare il contenuto del lettore con quello del PC, ma il conecetto non cambia: per installare un eBook non-Mondadori sul Kobo occorre un PC.

Ho inoltre incontrato delle difficolta' di interpretazioni del formato, cui non sono ancora riuscito a venire a capo.
Come esempio ho installato, tramite Calibre una copia gratuita dei Promessi Sposi in formato ePub, che ho scaricato (legalmente) dalla Rete. I numeri di pagina non corrispondono al numero delle pagine dall'inizio del libro. Il numero di volte che si cambia pagina per arrivare ad un determinato punto del libro dovrebbe essere dipendente dalla dimensione del font con cui si visualizza sul Kobo. Piu' e' grande il carattere, meno parole ci stanno in una pagina, e quindi piu' pagine bisogna girare per arrivare a quel punto. Mi aspetto che ogni volta che giro pagina aumenti di uno il contatore delle pagine, e invece non e' cosi'. Sembra che gli ePub (o almeno alcuni di essi) contengano anche l'informazione del formato della pagina, che non puo' essere identico per tutti, visto che e' possibile modificare il font.
Inoltre, la lettura dei Promessi Sposi in alcuni punti, si interrompe improvvisamente ad una determinata riga, per proseguire alla pagina successiva.
Questo difetto non si nota se si visualizza l'ePub con un qualunque visualizzatore su PC, il che mi fa pensare che esistono diversi standard nel formato ePub, ed alcuni di questi non siano perfettamente compatibili col Kobo. Indaghero' meglio su questo fatto.
Per adesso, leggevo sulla rete, e' in preparazione un plug-in per Calibre che serve per convertire il formato ePub in K-EPub (un ePub modificato per il Kobo), e questo dovrebbe risolvere il problema.

Lettura

Non ho avuto occasione di confrontare il mio Kobo con altri e-reader, ma posso dire che la lettura e' molto confortevole. Molto meglio di quanto mi aspettassi. E' come leggere su pagine di carta scritte ad inchiostro. La tecnologia con cui e' realizzato lo schermo si chiama, appunto E-Ink. In realta' credo che questo tipo di schermo soffra di un tempo di refresh relativamente lungo, ma un eReader non dovrebbe essere usato per visualizzare filmati o animazioni, quindi questo limite non dovrebbe essere un problema.
Lo schermo e' in grado di visualizzare 256 sfumature di grigio, ma niente colori. Per i libri illustrati e per i fumetti cio' potrebbe essere un limite. Le immagini delle copertine risultano comunque di ottima qualita', e il bianco-e-nero da' una sensazione un po' vintage.

Il Kobo Glo, rispetto ai fratelli minori, ha in piu' anche la luce di lettura. A differenza dei normali tablet, pero', non si tratta di retro-illuminazione, ma di un sistema che rifrange la luce che proviene dai bordi, in modo che lo schermo risulti illuminato dal davanti. Agli occhi arriva dunque luce indiretta. Ho provato a leggere di notte per qualche ora senza stancarmi per niente la vista.
L'effetto visivo non e' esteticamente bellissimo (la luce e' bluastra e fredda), ma e' funzionale. E' possibile regolare l'intensita', ma se e' troppo forte sembra diminuire il contrasto tra i caratteri e il bianco del fondo. Io pero' trovo che sia sufficiente lasciare la regolazione al minimo. Di notte fa abbastanza luce per leggere, anzi, addirittura un po' troppa. Di giorno e' molto piu' gradevole leggere con la luce spenta (e per altro in questo modo si consuma notevolmente di meno).

Impostazioni e comandi

Ultimamente la mia vista e' calata un po', quindi, finche' non mi faccio prescrivere un altro paio d'occhiali, non ho una buona visione da vicino. Nessun problema: i caratteri del Kobo possono essere regolati in modo puntuale e preciso: il font, la dimensione, lo spessore, la nitidezza, l'interlinea.

L'impaginazione puo' essere allineata a sinistra oppure giustificata. Io utilizzo quella giustificata, che' la trovo piu' naturale da leggere (forse perche' abituato ai libri cartacei).
Con questa modalita' pero' ho riscontrato un gravissimo problema: quando, alla fine della riga, l'ultima parola non ci sta completamente, per andare a capo sbaglia a sillabare. Riporto ad esempio alcuni casi in cui la sillabazione e' scorretta:
tangenz-iale, novant-atre, ostentaz-ione, nascond-erlo, organzizzaz-ioni, collaboraz-ione, proseg-uirono, vertig-inosa, inter-essano, silenz-iosa, sconos-ciuti, perfez-ione, preserv-ativo, attent-issima, possib-ilita', ponderaz-ione, faticos-amente, person-alita', incid-ente, perquis-izione, spirit- uale, carregg-iata, commerc-iale, individ-uali, problem-atica, consider-evole, attend-ibile.
Naturalmente i punti in cui e' necessario spezzare le parole per andare a capo dipendono dal tipo di font utilizzato, dalla sua grandezza, dalla dimensione dei margini, ma e' evidente che ci sia qualcosa che non va. C'e' di sicuro un algoritmo che decide come sillabare, infatti i casi in cui la sillabazione avviene correttamente sono molto piu' numerosi, ma evidentemente questo algoritmo presenta qualche problemuccio.

Esempio di lettura con il Kobo.
Nell'angolo in alto a sinistra c'e' il simbolo di un
segnalibro che ho inserito in quella pagina.
Si puo' notare, nella stessa pagina, due casi di
parole con desinenza simile sillabate in
modo diverso, uno corretto e uno no.
(foto inclinata per evitare il riflesso del flash)
(Cliccare per ingrandire)

Durante la lettura, il touchscreen e' diviso idealmente in tre aree. Toccando quella a sinistra si volta alla pagina precedente, quella a destra alla pagina successiva e quella centrale consente di visualizzare il menu'.
Agendo sulle impostazioni, l'area centrale puo' essere ridotta alla sola porzione inferiore dello schermo, espandendo di conseguenza al centro la porzione di destra oppure quella di sinistra. Queste possibilita' sono comode perche' danno migliore accesso al pollice a seconda che si tenga il lettore con la mano destra o con la sinistra.
Ho trovato per caso, inoltre, un metodo non documentato per girare le pagine: Strisciando il dito verso sinistra si gira alla pagina successiva, verso destra alla precedente, qualunque sia il punto in cui si tocca lo schermo. Penso che questo metodo sia piu' immediato, perche' mima esattamente il gesto per girare le pagine di un libro cartaceo, e nel contempo rende piu' facile comandare il cambio pagina sia in avanti sia indietro, sia con la destra sia con la sinistra.

Nella riga superiore dello schermo compare il titolo del libro, in quella inferiore il titolo del capitolo e il numero di pagina rispetto all'inizio del capitolo.
Naturalmente, poiche' la dimensione dei caratteri puo' essere modificata (mentre quella delle pagine evidentemente no), il numero di pagine che compongono il libro e i capitoli e' variabile. Non ha quindi molto senso dire "sto leggendo la pagina 123", perche' quel numero non e' un riferimento fisso nel libro ne' nel capitolo. Leggendo un e-book in effetti, questa e' la cosa che mi risulta piu' strana di tutte: non si ha un immediato riscontro di quanto sia stato letto e di quanto manchi alla fine. Si', ci sono le statistiche, ma non danno lo stesso feeling.
Come detto sopra, alcuni ePub contengono le informazioni sui numeri di pagina, ma evidentemente, poiche' anche con questi e' possibile impostare gli attributi dell'impaginazione, tali numeri non corrispondono alle pagine visualizzate.
In effetti non esiste alcuna ragione per cui un libro venga diviso in pagine, se non legato appunto alla stampa fisica sulle pagine di carta. A rigore si potrebbe immaginare addirittura di scorrere il testo verso l'alto di una unica pagina virtuale enorme, un po' come avviene nei siti web, ma temo che con questa soluzione la lettura sarebbe piuttosto scomoda.
Per gli algoritmi dell'eReader sarebbe invece possibile riportare il numero di pagina relativo all'impostazione di lettura correntemente selezionata, come frazione del numero di pagine totali nel libro (qualcosa tipo "stai leggendo la pagina 123 di 456"). Questo pero' comporterebbe la formattazione istantanea di tutte le pagine dall'inizio del libro (per conoscere il numero di pagine attuali, che e' variabile) e di tutte quelle successive fino alla fine (per conoscere il numero di pagine totali, che e' pure variabile). Temo che questi calcoli comporterebbero un eccessivo dispendio di tempo che non giustificherebbe l'informazione poco significativa.
Il Kobo quindi fornisce il numero di pagina dall'inizio del capitolo rispetto al numero di pagine totali del capitolo. Il che significa che si limita a riformattare istantaneamente tutte le pagine del capitolo.

Toccando l'apposita area i menu' sostituiscono le righe inferiore e superiore.
Il menu' superiore mostra un'icona "home", toccando la quale viene visualizzata la schermata iniziale che riproduce le copertine degli ultimi ebook utilizzati. Gli eBook possono essere organizzati in scaffali definibili dall'utente (per esempio diversi scaffali per diverse categorie di libri).
Nel menu' superiore vi e' inoltre l'indicatore della potenza di ricezione wi-fi, del livello di carica della batteria e un bottone per visualizzare un sottomenu'. In questo sottomenu' c'e' il bottone per attivare/disattivare la wi-fi, un link per un inutile manuale d'istruzioni e un bottone per visualizzare le impostazioni.
Le funzioni di utilizzo piu' frequente sono richiamabili anche dal menu' principale inferiore, per fortuna, perche' l'organizzazione del menu' superiore non e' delle piu' riuscite. Per esempio, a nessuno verrebbe da cercare il gioco "Sudoku", gli scacchi, l'app per il disegno a mano libera o il browser web tra le impostazioni. Il browser web e' di difficile utilizzo anche per le operazioni piu' banali, come leggere la posta.

Nella parte inferiore del menu' principale c'e' un bottone per visualizzare le statistiche di lettura, uno per impostare le opzioni di visualizzazione (font, dimensioni, impaginazione...), uno per visualizzare l'elenco dei segnalibri, il sommario, le annotazioni, il dizionario. Il menu' e' contestuale: se si apre un'immagine o un documento PDF la configurazione dei bottoni si adegua di conseguenza, mostrando le opzioni relative allo specifico formato. Quando la luce e' accesa e' presente anche un'icona per la regolazione dell'intensita' luminosa.

Una possibilita' che ho trovato molto comoda e' la ricerca automatica nel dizionario: premendo e tenendo premuto per un po' il dito sopra ad una parola, ne viene automaticamente visualizzata la voce del dizionario (Devoto Oli). E' anche possibile ricercare su un dizionario multilingua specificato oppure evidenziare la parola o la frase selezionata, o associarne una nota.

Per mettere un segnalibro basta toccare lo schermo nell'angolo in alto a destra. Viene visualizzata come un'orecchia alla pagina. Non occorre tuttavia utilizzare questo metodo quando si interrompe la lettura: il Kobo si memorizza per ogni libro il punto in cui si e' abbandonata la lettura nella precedente sessione.

Il dispositivo si connette anche a Facebook, il che consente di condividere alcune informazioni. Non ho pero' utilizzato questa opportunita', visto che non ho un account su Facebook.

C'e' una inutile quanto irritante funzionalita' denominata "reading life". A seconda delle statistiche compare automaticamente un suggerimento, tipo per esempio "beviti un bel caffe' che e' ora di colazione". Non ho ancora trovato come fare a disabilitare questa opzione.

Lo slider sul bordo superiore del Kobo consente, se strisciato velocemente, di metterlo in standby e di riattivarlo. Se invece trattenuto per qualche secondo si spegne o si riaccende. Quando e' in standby lo schermo e' bianco e compare il nome e il logo di Mondadori in nero. Quando e' spento lo schermo e' nero e il logo e il nome in bianco.
In alternativa e' possibile settare il dispositivo in modo che, nello stato di spento o di stand-by visualizzi la copertina dell'ultimo libro aperto.
Spulciando su Internet ho trovato anche il modo di eliminare il logo Mondadori, sostituendolo al default di fabbrica (un'icona che rappresenta un kobo addormentato).
La riaccensione dopo uno spegnimento impiega qualche secondo in piu', rispetto la riattivazione dallo stato di standby, per il resto l'effetto e' identico, quindi non ho capito quale sia il vantaggio di spegnerlo, se non per resettarlo dopo un eventuale malfunzionamento (mi e' capitata una sola volta che una schermata si sovrapponesse alla precedente, e tutto si e' aggiustato spegnendo e riaccendendo).
E' possibile mettere il dispositivo in stato di standby avvicinando un piccolo magnete al bordo inferiore destro dello schermo. Allontanando poi il magnete, il dispositivo torna in modalita' di lettura. Questo accorgimento consente ad una eventuale custodia di gestire l'accensione e lo spegnimento aprendone e chiudendone la copertina, senza dover intervenire sullo slider.
Ho constatato che una custodia sia indispensabile per proteggerlo se si pensa di portarselo in giro. La custodia originale e' piuttosto costosa, ma se ne trovano facilmente in commercio (su Amazon, per esempio) di piu' belle a pochi euro.

Conclusioni

Nel complesso giudico l'acquisto ottimo. Ecco qui un elenco di pregi e difetti, filtrati dal mio gusto personale:

PRO:
- qualita' di visualizzazione estremamente confortevole di giorno
- illuminazione confortevole quando occorre, anche se mi trovo meglio con la luce solare. Trovo che anche l'intensita' minima sia troppo luminosa. A tal proposito ho trovato un hack che consente di ridurla ulteriormente, ma non l'ho ancora provato.
- durata della carica della batteria incredibilmente lunga, a patto che non si usi molto la luce e la wi-fi

CONTRO:
- sbaglia a sillabare (!!!)
- i messaggi di interfaccia (le voci dei menu', il testo delle note e dei dizionari, il testo del sommario...) sono difficilmente leggibili, perche' scritti con un font piccolo e non configurabile.
- la logica dei menu' e' un po' contorta
- la batteria non e' sostituibile, quindi suppongo che quando sara' esaurita bisognera' buttare via tutto. Speriamo che cio' avvenga il piu' in la' possibile.

I contro sono quasi tutti difetti del software. Spero quindi che vengano risolti con futuri aggiornamenti.
Il sistema operativo (anche se questa informazione non compare da nessuna parte) e' Android, il cui kernel Linux e' una garanzia di qualita' software.

mercoledì 13 febbraio 2013

Se sbalio, mi corigerete!


E' da quando ho cominciato a ragionarci sopra, da ragazzo, che della religione (cattolica) non mi frega niente. Di conseguenza non mi importa nulla nemmeno del Papa.
Il motivo principe per cui le cose stanno cosi', e' che non credo in Dio. Nel senso che non credo che esista alcun dio.
Si potrebbe spostare il problema su un piano filosofico, obiettando che alla fine chiunque deve per forza credere in qualcosa, perche' il fatto stesso di credere (o di non credere) presuppone l'ammissione dell'esistenza cartesiana, e se qualcosa esiste, be', quel qualcosa o e' dio o e' stato creato da dio. Dipende dalla definizione che si vuole dare di dio.
Pero', comunque la mettiamo, non si tratta di un dio tipo quello cattolico. Non esiste nessuno, per me, dotato di libero arbitrio che svolga coscientemente l'attivita' di creatore onnipotente.
Quindi la Chiesa cattolica non ha alcun senso, ne' tanto meno il ruolo del Papa.

"Quando nascono sono tutti belli, quando muoiono sono tutti buoni" e' un adagio, opportunamente tradotto dal dialetto, che si usa dalle mie parti. I neonati non sono granche' belli, eppure quando ce ne troviamo uno davanti, di fronte all'enormita' dell'incontro con una nuova vita umana, siamo portati ad ammirarne l'infinita bellezza. Allo stesso modo, di fronte alla morte di qualcuno, per ragioni analoghe, vogliamo solo ricordarne gli aspetti positivi, anche se magari si trattava di un gran pezzo di stronzo.
Questo papa non e' morto, ma credo che l'adagio valga allo stesso modo.

Se pero' penso a quel che ha fatto e detto, a livello politico, mi viene in mente quando ha affermato che i politici che promulgano leggi a favore dell'aborto sono passibili di scomunica. Notare, non si scaglia contro coloro che abortiscono, ma contro i politici che glielo consentono. Come a dire che la colpa non e' di chi commette il peccato, ma di chi gli da' la liberta' di farlo. Se io fossi contrario all'aborto (in parte lo sono), non me la prenderei certo con chi concede la liberta' di praticarlo, ma contro chi lo pratica. Anzi, il fatto che ci sia liberta' rafforza la decisione etica di non farlo.
Evidentemente a me, che non credo in dio, la scomunica farebbe solo sorridere, ma il ricorso ad una punizione estrema come la scomunica, mi pare degno di nota.

Ricordo anche la vicenda dei preti pedofili, contro cui il papa si scaglia, consegnandoli alla giustizia civile (mah... questa cosa mi sembrerebbe ovvia... perche' dovrebbero sfuggirne?). Per essi, pero', niente scomunica. Cioe', i bambini bisogna farli nascere per forza, ma una volta nati, se proprio vogliamo abusare, si tratta di subire solo la giustizia civile.

Anche le nozze gay non gli piacciono, al Papa. Certo, la sua visione e' che il matrimonio, e quindi il rapporto sessuale, sia finalizzato alla procreazione, e cio' esclude le coppie gay. Ma mi pare pura ipocrisia invece evitare di notare che, tra le coppie eterosessuali (sposate o no), il numero di gravidanze e' di gran lunga inferiore al numero delle rapporti sessuali (grazie al cielo!).

E il preservativo? Il papa dice che non risolve, bensi' aumenta il problema dell'AIDS. Naturalmente cio' sarebbe vero se l'alternativa che si propone fosse l'astinenza, e non il rapporto sessuale non protetto. Certo, l'astinenza risolverebbe il problema dell'AIDS alla fonte. Un po' come dire che quando hai sete, piuttosto che bere, e' meglio spararti un colpo in testa, cosi' risolvi il problema una volta per tutte.

Mah, a me del papa non e' mai fregato niente, ma mi stava decisamente piu' simpatico Giovanni Paolo II che, con umilta', nelle sue prime parole da papa tiro' un calcio netto contro duemila anni di infallibilita' pontificia.
Forse anche questo papa non e' stato del tutto infallibile...

lunedì 11 febbraio 2013

Voto utile?... Di nuovo?!?


A dir la verita', mi piacerebbe che il PD perdesse di brutto. Che', forse, si renderebbero conto che hanno sbagliato tutto fino ad adesso, e finalmente si rimboccassero le maniche per creare qualcosa di sinistra per il prossimo giro.
Se non fosse che, se il PD finisse perdente, chi ci governerebbe per la prossima legislatura sarebbe il PdL, cioe' il covo della Banda Bassotti.

Quindi bisogna votare PD. Non c'e' alternativa. Vorrei che il mio voto non venisse interpretato come fiducia nel PD, perche' non ne ho neanche un po'. Ma sulla scheda elettorale non si puo' scrivere una motivazione... il voto e' voto, il significato del voto si perde.
Preferirei sbarazzarmi di Berlusconi. non vorrei piu' vedere puttane alla corte del pascia', non vorrei piu' vedere l'italia che fa le corna ai primi ministri europei, che tocca il culo alla ministra olandese o chi cavolo era. Non vorrei piu' vedere la dignita' della donna calpestata ne' dal cittadino ne' dal suo imperatore. Non vorrei piu' sentire il mio leader dire che, in fondo, il Duce era un buon diavolo. Non vorrei piu' essere accusato di stringere la mano a Gheddafi...

Sono totalmente d'accordo con quel che dice Travaglio in questo articolo.

I capponi di Matteo Renzi da Il Fatto Quotidiano

Il rischio, pero' e' che il PD perda, e se anche vincesse, con scarto ridotto, finiremmo nelle mani di Monti, Casini, Fini (banchieri, mafiosi e fascisti), cosa che non credo sia esattamente l'intenzione di chi vuole votare Ingroia o Grillo.

Credo che non ci sia spazio per eleggere quelli da cui ci vorremmo far rappresentare, ma solo per sconfiggere gli altri. Quelli per i quali la sola idea di farmi rappresentare (ancora una volta) mi fa rivoltare lo stomaco.

Voto utile, il mio? Si'. Purtroppo pero' non per la Sinistra o per il buon governo. Voto utile contro Berlusconi.

lunedì 4 febbraio 2013

Servizio pubblico?


"Qualunque cosa tu faccia con il tuo televisore, il canone è un’imposta obbligatoria legata al suo possesso. Il nostro impegno invece e' darti una tv che valga davvero la pena di possedere."

Io lo pago, il canone Rai. Credo sia giusto pagarlo, perche' le tasse bisogna pagarle. Non e' che c'e' da stabilire se si e' d'accordo o no. Far parte di una societa' significa pagarne il conto, e le tasse sono parte di questo conto.
Ritengo inoltre che il canone sia l'unico modo per garantire un servizio pubblico libero di informazione televisiva. L'informazione dovrebbe essere imparziale, e per essere tale non deve dipendere dalle logiche di mercato.
Questo post, quindi, non vuole protestare contro il dovere di pagare il canone o contro il principio che stabilisce questo dovere.

Il testo dello spot e' emblematico. Se possiedi un TV, allora devi pagare il canone. Noi, in cambio, ci impegnamo a fare una TV che valga la pena di essere guardata.
E, in fondo allo spot, si definisce anche che cosa sia una TV che  valga la pena: divertente, stimolante, appassionante.
Io mi accontenterei di un telegiornale imparziale, fatto da giornalisti professionali, con approfondimenti appropriati.

Il punto e' che, secondo me, tanto quanto e' mio indiscusso dovere pagare il canone, sostenendo quindi chi lavora per darmi un servizio di qualita', dovrebbe essere altrettanto dovere di chi lavora alla Rai fornire quel servizio di qualita' a chi paga il canone. E invece, con arroganza, da questo spot si conclude che tanto per cominciare io devo pagare il canone, mentre la Rai si ripromette al massimo di impegnarsi.

E, il risultato e' che il servizio e' totalmente inadeguato. I TG non sono affatto imparziali ne' realizzati in modo professionale. Gli spettacoli sembrano fatti per un'utenza di deficenti. I film che propongono sono repliche di repliche. Le fiction americane sono gli scarti delle reti commerciali, quelle italiane sono francamente orrende.
E' incredibile vedere quanti soldi vengano spesi per spettacoli davvero inguardabili, mentre i pochissimi programmi decenti (uno per tutti, cito "Per un pugno di libri" - in onda alla domenica, alle 18.00 su Rai3) sono realizzati in modo poco piu' che amatoriale. Certo, si dira', quei programmi non hanno i numeri di ascolto che giustifichino una grossa spesa. Ma non e' proprio per questo che esiste il canone? Per sovvenzionare programmi "buoni" anche se poco commerciabili?
Il canone dovrebbe garantire che venga dato spazio a chi non riesce a sgomitare perche' troppo debole. E invece non e' cosi'. Un esempio e' lo sport: esattamente come avviene per le tv commerciali, alla Rai c'e' solo il calcio. Gli sport minori continuano ad essere, appunto, minori, perche' non fanno gli stessi incassi.

Il canone lo devono pagare tutti, cosi' come in citta', anche quelli che abitano in cima alla montagna. Questo, verrebbe da dire, garantisce che il servizio arrivi a tutti, in citta' e in cima alla montagna.
In realta', invece, da dieci anni che vivo in cima alla montagna, prima del passaggio al digitale terrestre riuscivo a prendere Rai1 solo col tempo buono. Con l'avvento del digitale invece adesso vedo Rai1, Rai2, Rai3 e RaiNews. Eppure lo spot recita "14 canali in chiaro al servizio di tutti". Tutti tranne i "deboli" come me, che pagano un prodotto che non ricevono.

Al limite, suggerisce lo spot, una volta pagato il canone, se, nonostante il loro impegno, la TV non vale ancora la pena di essere guardata, con semplici trasformazioni posso sempre utilizzarla come cuccia del cane, teatrino di burattini, secchiello per il ghiaccio, casa delle bambole, vasca per pesci rossi, vaso per fiori.