giovedì 31 ottobre 2013

Voto segreto o palese?

Il voto palese ha senso se si suppone che i votanti potrebbero votare in modo diverso da quanto dichiarano. E perche' dovrebbero fare una cosa simile? Direi per interessi privati, che non si possono quindi dichiarare pubblicamente, o quanto meno non e' conveniente farlo.
Il voto segreto invece ha senso se si suppone che la dichiarazione pubblica del voto possa essere inquinata da qualche agente disturbatore esterno. Nella segretezza, in questo caso, e' possibile votare secondo coscienza superando quell'ostacolo che condiziona la dichiarazione pubblica.

In altre parole, e' opportuno richiedere il voto sia palese se si pensa che qualche votante possa essere corrotto dalla parte avversaria.
Il voto segreto invece bisogna richiederlo se c'e' la possibilita' che ci sia una minaccia esplicita sui votanti che li induca a votare in modo contrario alla propria coscienza (e quindi alla propria parte politica).

Ma se supponiamo che non ci sia alcun tentativo di corruzione ne' alcuna minaccia sulle teste dei votanti, allora, che il voto sia palese o segreto non dovrebbe cambiare nulla. O sbaglio?

Quindi mi chiedo perche' il PdL volesse a tutti i costi il voto segreto. Perche' voleva ammettere che qualcuno corrompesse i votanti avversari, oppure perche' pensava che i dirigenti del PD minacciassero i propri?
D'altro canto, perche' il PD ha voluto a tutti i costi il voto palese? Perche' presupponeva che i senatori del PD fossero corrompibili?
L'insistenza del PdL sul voto segreto non implica l'ammissione che Berlusconi sia un corruttore?
D'altra parte, l'insistenza del PD sul voto palese, non implica l'ammissione che i senatori del PD siano corrotti?

martedì 22 ottobre 2013

I have a theory

"I have a theory that you can make any sentence seem profund by writing the name of a dead philosopher at the end of it"
Plato

lunedì 14 ottobre 2013

Amnistia a chi?

Che senso ha amnistiare uno che deve scontare un anno ai servizi sociali o agli arresti domiciliari e soprattutto abbuonargli l'incandidabilita'? Che impatto potrebbe avere mai un simile provvedimento sul problema del sovraffollamento delle carceri?

L'Ideologia Unica del Nazionalpopolarismo

"Se avessimo messo un provvedimento del genere in programma, il nostro consenso sarebbe da prefisso telefonico" (cioe' comincia per zero, quindi una percentuale inferire all'1%).
Per questo - dice Grillo - non abbiamo messo quel punto in programma.

Come a dire: non mi importa se si tratta di una cosa giusta o sbagliata. Se non e' popolare, non la si fa, perche' se non e' popolare significa che il popolo non la vuole, e in una democrazia il popolo e' sovrano.

E' questo che discuto: il popolo non e' sovrano in modo diretto. E, a meno che non ci sia totale accordo tra i cittadini che lo compongono, trovo corretto che non lo sia. Trovo invece che sia un bene che il Parlamento sia sovrano, perche' la maggioranza, tipicamente non tende a fare le cose "giuste", perche' giuste. Ne' le cose convenienti per la Nazione. Al piu' fa le cose convenienti per chi compone la maggioranza stessa. Il popolo e' composto da singoli egoisti, che cercano di massimizzare la propria convenienza. Una maggioranza, quindi, e' un numero di persone tale a riuscire a massimizzare la convenienza dei singoli che la compongono. A dirla tutta, dubito sia in grado di capire quali siano le cose davvero convenienti. Per esempio: pagare le tasse e' sconveniente, quindi la gente non vuole pagarle. Pero' la gente vuole dei buoni servizi. Se un politico proponesse servizi ottimi a costo zero per tutti, la maggioranza lo sosterrebbe. Se un altro politico proponesse l'abolizione totale delle tasse per tutti, la stessa maggioranza sosterrebbe anche quest'altro. Vince quindi chi e' piu' convincente, non chi promette la cosa piu' conveniente, perche' la maggioranza non e' in grado di capire quale sia la cosa piu' conveniente

Siccome sia il miglioramento dei servizi, sia la riduzione delle tasse sono punti programmatici molto popolari, allora Grillo dovrebbe inserirli entrambi nel suo programma, se vuole allontanarsi dai prefissi telefonici. Poi naturalmente, bisogna anche trovare il modo per realizzare questi punti. Ma questo problema si porra' solo quando, una volta eletti, tocchera' governare.

Tra parentesi, credo che tra le due il taglio delle tasse sia piu' popolare del miglioramento dei servizi. Per il semplice fatto che le tasse le pagano (o almeno dovrebbero pagarle) tutti, mentre i servizi li usano solo quelli che ne hanno bisogno. Che funzionino bene gli ospedali e' un problema che si pongono solo i malati. I mezzi pubblici servono solo ai cittadini che non hanno l'automobile. La condizione della pubblica istruzione e' pannaggio solo dei ragazzi che non votano, e, al limite, dei genitori dei ragazzi che frequentano la scuola pubblica.

E l'immigrazione? Vengono qui a portar via il lavoro a noi dicevano i leghisti della prima ora, dice Grillo adesso. Quindi sono dei criminali, altro che depenalizzare l'immigrazione clandestina. Certo, la maggioranza degli elettori non e' un migrante, e se ne frega dei migranti. Per attirare i voti di quella maggioranza, bisogna quindi puntare alle loro pance, che' un partito politico non deve educare, ma interpretare il volere del popolo.
Anche il nazismo faceva cosi'. Gli ebrei sono una razza inferiore? Non importa se si tratta di una affermazione corretta oppure no. Importa che si tratti di una affermazione conveniente alla pancia di una maggioranza di persone.

Ieri ho sentito un commento molto interessante: Grillo punta ai voti dell'elettorato che non va a votare. Chi e' che non va a votare? Quelli che pensano che i partiti siano tutti uguali - e quindi Grillo dice che i partiti sono tutti uguali. Quelli che dicono che ci vuole un rinnovamento - e quindi lo dice anche Grillo. Quelli che si lamentano dei costi della politica - e quindi nel programma c'e' il taglio dei costi della politica. Ora la destra e la lega sembrano in crisi, quindi Grillo punta a raccoglierne i voti, cavalcandone i valori. Questo spiega gli avvenimenti di questi giorni.
Ma gli elettori che si astengono non lo fanno per le stesse ragioni. Non la pensano in modo uniforme. Quindi, per raccoglierne i voti, bisogna fare un collage, non importa quanto coerente, dei valori che rappresentano tutte queste teste, e farne un programma politico, che non servira' (come ci si aspetta da un programma politico) a delineare le cose che si cercheranno di realizzare, ma a definire una bandiera da innalzare il piu' in alto possibile nell'aula del Parlamento. Perche' non si cerchera' affatto di governare, a meno che non si raggiunga la maggioranza assoluta del parlamento.
Non importa quindi se non si ha la minima idea di come tagliare i costi della politica, combattere la corruzione dei politici, cambiare la legge elettorale, rinnovare le facce che non ci rappresentano piu'. Non importa. L'unica cosa che importa e' inquadrare tutti questi problemi e urlarli  a squarciagola. per ottenere voti, e quindi allontanarsi il piu' possibile dai prefissi telefonici.

Ma se anche Grillo rappresentasse le opinioni di una maggioranza dei cittadini, la Politica non e' un insieme di opinioni. La politica e' il governo del Paese. Nel rispetto di TUTTO il paese, non solo della maggioranza.

Bisognerebbe tornare alle ideologie. Con le ideologie io votavo per chi sosteneva cio che e' giusto, non necessariamente cio' che e' conveniente per me. Non cercavo il compromesso migliore in un programma politico articolato, perche' mi aspettavo che l'arte del compromesso competesse al politico, il quale avesse il mandato di governare nel modo migliore secondo la filosofia dell'ideologia.

giovedì 10 ottobre 2013

sei...


10/10/2007

giovedì 3 ottobre 2013

Governo piu' forte...

...e se il voto di ieri non fosse tutta una manovra concordata tra berlusconi e gli altri poteri trasversali per far fuori Renzi e con lui qualunque ambizione di far fuori la vecchia politica dei favori?!?