"31 canzoni" è il titolo di un libro dello scrittore inglese 
Nick Hornby, che mi è stato consigliato (ma non ho ancora letto) 
dall'amico Silvano che tiene perlappunto 
un blog dal titolo "31 canzoni".
Come mi spiega Silvano, il libro tratta delle 31 canzoni che hanno "segnato" la 
vita all'autore.
Da questa considerazione mi è venuta la voglia di elencare le 31 canzoni 
che hanno segnato la mia vita.
Detto, fatto.
Pensavo sarebbe stata un'impresa titanica, e invece è stato facile 
trovare così tante canzoni. Anzi, alcune le ho dovute lasciare fuori 
perché non ci stavano nell'elenco.
Non posso dire che, presa ognuna singolarmente, queste canzoni siano tutte 
davvero fondamentali, ma di certo ciascuna mi "descrive" almeno in parte. Sono 
canzoni che amo, o che ho amato in qualche fase della mia vita. Alcune di esse, 
tuttavia, non entrerebbero più nemmeno nella mia personale hit-parade
attuale. Tutte però le ricordo con affetto per ciò che hanno 
rappresentato o rappresentano. Alcune mi fanno ancora venire la pelle d'oca.
Grazie a Silvano per avermi involontariamente indotto ad intraprendere questa 
ricerca introspettiva. ;-)
L'ordine delle canzoni è assolutamente casuale.
1. Keith Jarrett, 
The Köln concert - part I
I concerti di Keith Jarrett sono l'estremizzazione del concetto di 
improvvisazione, nel senso che sono totalmente improvvisati. Melodie e 
armonie non sono preparati in anticipo ma si sviluppano sotto le dita del 
pianista, apparentemente in modo indipendente dalla sua volontà. Si ha 
l'impressione che il pianista sia solo uno strumento accessorio di un disegno 
trascendente. Se fossi stato un grande pianista Keith Jarrett sarebbe stato il 
mio modello. Purtroppo mi sono sempre dovuto accontentare di molto meno.
2.The Queen, Somebody 
to love
Questo pezzo secondo me è perfetto. Mai ripetitivo e sempre sorprendente 
dall'inizio alla fine, in un amalgama di armonie e melodie che si susseguono 
senza soluzione di continuità.
3. Pink Floyd, Shine 
on you crazy diamond - part 6, 7 e 
part 8, 9
La cosa che mi piace in questo brano è il suono caldo del sintetizzatore 
monofonico analogico. In questo tipo di musica il synth è utilizzato per 
ricercare sonorità nuove e non, come è avvenuto più tardi, 
per semplificare la vita agli strumentisti imitando il più fedelmente 
possibile strumenti tradizionali. Suoni artificiali, quindi, ma che in questo 
brano assumono espressività concreta, come la si può trovare 
negli strumenti tradizionali.
4. Louis Armstrong, 
The wonderful world
Per me è l'inno della Natura, nella sua semplicità
5. Miles Davis, Human 
nature
Un pezzo di Michael Jackson (l'originale non mi piace per niente). L'ultimo 
periodo "elettrico" di Miles Davis è caratterizzato dalla contaminazione 
del jazz con il pop, che lo rende decisamente molto più facile del Miles 
Davis classico, rimanendo a livelli ottimi (e qui i puristi mi demoliranno!). 
Miles Davis è il trombettista tecnicamente meno dotato che conosco, ma 
ogni sua singola nota è un brivido alla schiena.
6. Incognito, Don't 
you worry 'bout a thing
L'acid jazz è da tempo il genere che preferisco.
Ho visto un concerto dal vivo anni fa di questo gruppo e ne sono rimasto 
entusiasta. Impossibile smettere di ballare! Una ventina di musicisti sul 
palco, ognuno con delle doti che lo esaltavano, ma tutti perfettamente 
amalgamati, nonostante siano una accozzaglia di nazionalità ed etnie 
diverse (un bell'esempio di integrazione!).
Questo brano è uno dei loro pezzi più famosi (e secondo me 
più belli). Si tratta di una cover decisamente più funky di una 
canzone di Stevie Wonder.
7. Cyndi Lauper, Time 
after time
Questo è un pezzo che quando mi entra in testa non vuole uscirne 
più. Di questo pezzo esistono un'infinità di versioni. Io amo 
soprattutto quella 
di Miles Davis, ma non vorrei ripetere il commento della canzone n. 5 
:-)
8. Francesco Di Giacomo & Sam Moore, Hey Joe (non ho trovato la 
canzone in rete)
Hey Joe è il popolare brano reso famoso da Jimi Hendrix. Pur non 
contestando il genio di Jimi Hendrix, non sono mai riuscito ad apprezzarne lo 
stile. Questo pezzo rivive nelle voci di Francesco di Giacomo e Sam Moore in un 
arrangiamento funky-blues molto raffinato. Purtroppo ho solo il vinile 
(com'è che si chiamavano i dischi a 45 giri delle dimensioni di un LP?): 
non so più come ascoltarlo.
9. Premiata Forneria Marconi, 
Impressioni di settembre
Questo brano mi ricorda l'adolescenza, anche se in effetti quando lo ascoltavo 
in quel periodo era già un pezzo di storia. È stato il primo 
brano che ho suonato con un gruppo: la passione per la musica suonata mi 
è nata con la passione per questa canzone.
10. Dirotta su Cuba, 
Tutto da rifare
I Dirotta li ho ascoltati per la prima volta in uno spettacolo in TV nei primi 
anni '90 dove hanno suonato dal vivo "Liberi 
di Liberi da", il loro primo successo. E li ho subito amati. Acquistai 
il loro primo CD ed ne fui entusiasta. Acquistai quindi anche il secondo CD e 
ne fui di nuovo entusiasta. Il terzo l'ho saltato perché era una 
compilation dei primi due, e il quarto... furono soldi buttati perché 
non mi piacque per niente. Ho smesso di essere loro fan, ma i primi due CD 
restano per me dei capolavori.
11. Simply Red, The 
right thing
Oltre alla caratteristica voce di Mick Hucknall, mi piacciono tantissimo anche 
gli strumentisti. Mi ricordo una volta che, andando per una birra al mio 
pub-musica-live preferito (il Ponderosa di Lonate Ceppino - ah! meriterebbe un 
post a sè), me li trovai sul palco che suonavano cover jazz, in una 
serata improvvisata, mentre
Mick se ne rimaneva seduto al banco del bar a bere birra e a chiacchierare con 
il barman. "The Right Thing" è un bel pezzo, in generale. In particolare 
mi piace lo stravolgimento armonico del refrain nella ripresa.
12. Roberto Vecchioni, 
Luci a San Siro
L'atmosfera della mia città, nella quale non amo più tornare, 
perché, come dice Vecchioni, il tempo emigra, e luci a San Siro non ne 
accenderanno più. E Milano non è più mia.
13. The Blues Brothers, 
Sweet home Chicago
Un film che non mi stancherei mai di rivedere, un gruppo incredibile, Sweet 
Home Chicago, un classico che non poteva mancare in questa classifica.
14. Sergio Cammariere, 
Tutto quello che un uomo
È la canzone che avrei voluto comporre per lei.
15. Sade, By your 
side
Il suo calore, al mio fianco, nei momenti duri, anche quando è lontana.
16. The Cure, Why 
can't I be you
Quello dei Cure credo sia stato il mio primo concertone live allo stadio. Non 
mi sono mai identificato nel loro stile, ma le loro musiche mi sono sempre 
piaciute per la quantità di semplici melodie che "intrecciano" le 
armonie.
17. Sting, Moon 
over Bourbon street
L'atmosfera della notte.
18. Deep Purple, Child 
in time
In un lontano periodo della mia vita (per fortuna - per la mia salute - 
piuttosto breve!) ho suonato in un gruppo hard rock che faceva cover dei Deep 
Purple. Questo pezzo è un esempio di quel genere, dove viene esaltato il 
virtuosismo strumentale, oltre che vocale. Più tardi ho totalmente 
cambiato genere e gusti, ma allora questo pezzo è stato un punto di 
riferimento.
19. Wolfgang Amadeus Mozart, 
Lacrimosa (Requiem)
Pur non avendone un'ampia cultura, ho sempre apprezzato la musica classica. Il 
mio musicista preferito è decisamente Mozart, e il Requiem è 
l'opera più bella.
20. Average White Band, 
Pick up the pieces
Questa canzone è un funky davvero trascinante, ed è stata spesso 
la colonna sonora dei momenti allegri.
21. Jevetta Steele, 
Calling you
È la canzone tratta film "Baghdad Cafe". Questa canzone è 
diametralmente opposta alla n. 20: è la colonna sonora di molti momenti 
tristi.
22. Carl Orff, Fortuna 
Imperatrix Mundi (Carmina Burana)
Un altra opera di musica classica che amo particolarmente sono i Carmina Burana 
di Carl Orff, che contamina la musica classica con generi più 
contemporanei. Anche il tema dell'opera è piuttosto originale nel 
contesto, poiché descrive scene di vita quotidiana, dall'osteria al 
bordello, non mancando di far cantare la voce di un cigno arrosto. In una 
mescolanza di Latino e Tedesco.
23. M People, Don't 
look any further
Una canzone pop, ripresa in numerosissimi riarrangiamenti, anche in sapore di 
acid jazz. Un pezzo che nella sua semplicità ha superato il trascorrere 
del tempo e la ascolto ancora oggi con molto piacere.
La versione del video linkato è un remake degli stessi M People, un po' 
troppo "dance" per i miei gusti.
24. David Bowie, Heroes
Ho sempre percepito David Bowie come una specie di alieno. Come quelle persone 
che sembrano attrarre l'attenzione in mezzo alla folla indistinta. Non che 
questa caratteristica ricopra alcun ruolo importante per me, ma ho sempre 
pensato che la grandezza di Bowie fosse saper usare questo carisma per 
trasmettere emozione.
25. Toto, Georgy 
Porgy
I Toto mi piacciono per l'originalità dei loro suoni e soprattutto dei 
loro ritmi.
Riguardo questa canzone mi ricordo l'immagine del batterista con cui suonavo 
mentre provava e riprovava ossessivamente il colpo di rullante che riprende 
dallo stop a 1'55" nel video linkato, non esattamente in battere (come diceva 
lui, "un'intenzione in levare"). Questo pezzo dà l'idea di essere 
costruito intorno a quel colpo di rullante.
26. Manhattan Transfer, 
Soul food to go
Quel che mi piace dei Manhattan Transfer è l'impressione che danno di 
utilizzare le voci come se fossero strumenti musicali. Molto sofisticati.
27. Let the 
sunshine in - dal film Hair
È il film pacifista che rappresenta, in questo brano finale, la protesta 
collettiva contro la guerra e l'ordine costituito che la guida, in cui mi 
identifico totalmente.
28. Dire Straits, 
Tunnel of Love
La vera personalità di questo gruppo è data della chitarra di 
Mark Knopfler, senza la quale i loro pezzi perderebbero totalmente significato. 
Per quanto non si possa proprio esaltare le sue doti canore, anche l'impronta 
della sua voce rende i pezzi dei Dire Straits unici.
Tunnel of Love mi piace in particolare per il crescendo della parte strumentale 
finale.
29. John Lennon, Imagine
Il testo di questa canzone è per me la definizione stessa della parola 
"Pace".
30. Vinicio Capossela, 
All'una e trentacinque circa
Adesso Capossela non mi piace più tantissimo, ma quando uscì 
l'album che prende il nome da questa canzone mi piacque tantissimo. 
Raffinatamente jazz ma anche popolare. Vinicio Capossela sembra quasi uno come 
noi ritrovatosi per caso sopra ad un palco. Con una bottiglia di Lambrusco al 
seguito.
31. Johan Sebastian Bach, 
Passacaglia in do minore e 
Thema fugatum
La prima volta che ho ascoltato questo brano è stato ad un concerto 
d'organo in una chiesa dove mi aveva trascinato un amico appassionato di organi 
a canne. Anche se non totalmente digiuno di musica classica non avevo mai 
assistito ad un concerto (in una chiesa, per giunta!). Ero ormai rassengato 
alla noia, quando ad un tratto, in particolare questo brano, ecco l'entusiasmo! 
Anni dopo, quando ho acquisito un po' di tecnica, ho fatto una personale 
riduzione per pianoforte di questo brano e me lo sono imparato.
La passacaglia è una forma musicale basata sulla ripetizione ossessiva 
di un tema sempre uguale a se stesso, che viene armonizzato ogni volta in modi 
diversi. In questo caso il tema viene poi ripreso nella fuga finale.


Accidenti che post. Hai fatto un gran lavoro. Belle le canzoni scelte, le conosco quasi tutte. In realtà ci possono essere infinite liste di canzoni che ci piacciono, così io ho scelto le mie trentuno sapendo che dopo ne avrei fatta un'altra lista e un'altra ancora e così via. Le tue le potrei mettere quasi tutte anch'io in una mia lista di canzoni preferite. Così facendo però non finiamo più. Allora per comodità ne scelgo tre dal tuo elenco.
RispondiEliminaMica facile però.
Allora, per prima: Heroes e sì Bowie è un alieno sceso sulla terra, appartiene ad un altro mondo.
Per seconda Luci a San Siro, struggente e vera come poche. La miglior canzone di Vecchioni a gusto mio.
Per terza Shine on you crazy diamond (però permettimi, parti 1-9, non la si può tagliare è un tutt'uno).
E adesso dopo i complimenti per le scelte anche un appunto: "Miles Davis è il trombettista tecnicamente meno dotato che conosco..." è una svista? o ti devo togliere il saluto per sempre? ;-P Io sono un davisiano convinto, ho tutti o quasi i suoi album e lui suona la tromba in un modo divino, dimmi che è una svista altrimenti mi faccio monaca di clausura, ed i vertici religiosi non ne sarebbero contenti.
ciao, silvano.
Grazie, Silvano, sapevo che avresti apprezzato ;-)
RispondiEliminaSi', anch'io penso che i 31 pezzi elencati siano semplicemete una piccola parte della mia colonna sonora. Sono le canzoni che adesso mi sembra siano quelle che mi hanno piu' segnato, ma forse la pensero' in modo diverso in futuor... comunque... si', bisogna fare una scelta, questa e' la regola del gioco... forse il gioco della classifica non ha senso, ma e' stato interessante farlo, comunque.
Per quanto riguarda Miles Davis, guarda che le mie intenzioni erano di esaltarlo. Cioe', Miles Davis e' in grado di emozionare piu' di chiunque altro pur avendo una tecnica davvero povera... ti faccio un esempio: ascolta quello scivolone sulla nota (quella che regge l'intero passaggio melodico, per giunta) tra il 39' e il 40' secondo della registrazione di Human Nature linkata. Ecco, quell'errore, come tantissimi altri in quel pezzo, comprese le registrazioni in studio, sarebbe ridicolizzato da qualunque mediocre trombettista. Il mio amico che suona nella banda del paese errori del genere non ne fa.
Eppure anche quegli errori sono bellissimi. Fanno appunto venire i brividi alla schiena. I brividi di emozione, ecco.
Cominciamo ad andare più d'accordo. ;-D ma non sono errori, mai. Miles non ha sbagliato mai una nota...se non volendolo.
RispondiEliminaciao. silvano.
Uè, alla fine l'hai fatta questa lista. Bravo! Molte le conosco e sono anche le mie. Ma io non so analizzarle così, so solo dire che mi piacciono, e basta.
RispondiEliminaAncora qui Dario, porta pazienza. Ma dato che ti piace jarrett, volevo chiederti questo lo conosci? Ti piace?
RispondiEliminahttp://ivisionari.blogspot.com/2008/11/picture-of-doris-travelling-with-boris.html
ciao, silvano.
Anna, in fondo e' proprio quello l'importante: ti piacciono o non ti piacciono.
RispondiEliminaSilvano. Avevo letto il tuo post oggi in ufficio, ma purtroppo non posso ascoltare da la' perche' non c'e' un sistema audio sul mio pc.
L'ho quindi ascoltata solo poco fa.
No, non la conoscevo. E non ho una cultura tale da consentirmi un giudizio preciso come il tuo ("quanto di meglio e più originale ci sia in circolazione nel mondo del trio piano/basso/batteria del jazz"). Posso solo darti un parere un po' "annesco", cioe' mi piace tantissimo.
Il tema ostinato del piano mi pare una citazione da Asturia. Chissa' se e' voluto!
http://www.youtube.com/watch?v=nsHTgAMUwuI&eurl=http://ivisionari.blogspot.com/2008/11/picture-of-doris-travelling-with-boris.html
ooooooops... ho sbagliato il link. Ecco quello giusto
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=nsHTgAMUwuI
Davvero un bel lavoro! Confesso che ne conosco ben poche. Una però la condividiamo: Luci a San Siro. Sono anni (ma anni) che la canto sotto la doccia o quando sono particolarmente scoglionata.
RispondiEliminaLa mia lista (molto più piccola e molto meno curata) la trovi qui dove vedi anche mio figlio piccolo, il rockettaro.
Be', se non le conosci meglio ancora, consideralo un suggerimento di ascolto.
RispondiEliminaBuon divertimento, allora! ;-)
ciao Dario,
RispondiEliminacaspita, bel post e gran lavoro davvero!:-)
Condivido alcune tue scelte, diversi brani confesso di non conoscerli :-(
Io ho sempre ascoltato più che altro i cantautori italiani (uso dire quelli dei miei tempi!:-): De Andrè, Guccini, Battiato, più recente, Ruggeri, Vecchioni..
dunque Vecchioni con Luci a San Siro, come no!
ma anche Pink Floyd, Armstrong, Sting... geniali!
un saluto caro,
g