I colori dell'estate nel giardino dei nonni, ad esempio, sono ancora molto vivi nella mia memoria, dopo più di trent'anni.
Un particolare, in quel giardino, mi sembra quasi riassumere la mia infanzia: l'albicocco.
Un albero centenario, enorme, che faceva coppia con un fico di dimensioni simili dalla parte opposta.
L'albicocco del nonno produceva quintali di frutti che maturavano contemporaneamente in pochi giorni, ed in quei giorni quantità che mi parevano incredibili venivano spartite con parenti, amici, vicini di casa. Perché allora non si sprecava niente. L'eccesso che pur c'era dopo questa distribuzione veniva trasformato da mamma e dalle altre donne della famiglia in tanta marmellata da poterci nuotare dentro, che veniva buona per tutto il resto dell'anno.
L'immagine di quella frutta è davvero molto evocativa. Però pensavo di essermene dimenticato il sapore.
È da allora che non assaggio delle albicocche che sappiano di albicocca. Saranno trent'anni che quelle che mangio sono acquistate al supermercato. Non sanno di niente, perché, per ragioni commerciali, vengono colte acerbe e fatte maturare sui banchi espositivi.
L'altro giorno ho addentato una albicocca acquistata al GAS di cui vi ho parlato nel post precedente. Subito la memoria e' volata nel giardino dei nonni con me, ginocchia sbucciate, a giocare con mio fratello, come se fosse successo ieri.
Ecco la nostra seconda spesa al GAS:
- 1kg pane casereccio con noci - 3.95€
- 1kg pane di farro, semi di zucca, fiocchi d'avena - 3.95€
- 1kg pane pugliese con farina di semola di grano duro - 3.10€
- 1kg pane tranvai farina 0, uvetta e albicocca - 2.50€
- 500g albicocche bio - 2.10€
- 1kg pesche noce bio - 3.40€
- 1kg fiocchi 5 cereali - 3.55€
- 1l detersivo piatti - 1.50€
- 1.470kg melone - 4.70€
In particolare, oltre alle albicocche, il melone e il pane sono buonissimi.
Stavolta la spesa è stata prenotata in anticipo, ed è stata ritirata in una sede staccata, comodissima perché molto vicina a casa (anche se ci si arriva comunque in auto). Lo svantaggio è che qui si effettuano solo le consegne, ma non c'è il secco e l'eccesso disponibile da acquistare al momento.
Lo spreco di imballaggi è stato ridotto al minimo: uno scatolone di cartone mezzo rotto recuperato da qualche fornitura, due sacchetti di carta di secondo uso per il pane, un sacchetto di plastica usato per le albicocche e uno per i cereali. Un flacone di plastica usato per il detersivo, da restituire. Pesche e melone senza confezione.