Questo posto incredibile si chiama Castrovalva, ed è una frazione di 
  Anversa degli Abruzzi.
  
  Percorrendo l'autostrada Roma-Pescara si esce a Cocullo, dirigendosi verso 
  Scanno. Attraversata Anversa degli Abruzzi, si entra nelle Gole 
  del Sagittario, e dopo un ponticello un bivio a sinistra indica appunto 
  Castrovalva.
  Dopo qualche tornante di una strada stretta si comincia a vedere il paesino in 
  cima alla cresta della montagna avvicinarsi fino a che la strada si infila in 
  una caverna scavata nella roccia per sbucare subito sull'altro lato della 
  cresta. Ancora un po' e siete arrivati. La strada finisce lì, con un 
  paio di parcheggi.
  Si tratta di poche case, tre chiese, un circolo (chiuso) e un bed and 
  breakfast, dotato di qualche camera e un paio di piccoli appartamenti, in uno 
  dei quali abbiamo alloggiato (il b'n'b è facile da trovare, ma evito di
  consigliarlo, visto che i gestori appartengono a quel genere di 
  persone che, pur non mancando di lamentarsi per il malfunzionamento dei servizi 
  evitano accuratamente di dare il contributo dovuto alla comunità, 
  rilasciando la ricevuta fiscale).
  
  La cosa che più stupisce di questo villaggio è l'assoluto 
  silenzio, quasi assordante, rotto solo dai rumori della natura... uno stormo di 
  uccelli, il fruscio del vento, il miagolio di un gatto... Durante le 
  festività (abbiamo trascorso lì anche il 1' maggio) si riempie un 
  po', e si sentono i rumori delle case vicine, nonché i motociclisti, 
  trecento metri sotto, sulla strada delle Gole. Ma l'atmosfera di pace e 
  tranquillità che si respira è sempre predominante. Anche gli 
  odori sono diversi, sanno di erbe rare, di giardini esotici.
  
  
  L'idea sconcertante che ci si fa guardando Castrovalva è che sia sospesa 
  lassù sfidando ogni legge di gravità. Questa sensazione è 
  ben resa dal fedele dipinto di M. 
   C. Escher che lì ha soggiornato per qualche tempo. Sì, 
  proprio quello del nastro di Moebius cavalcato dalle formiche e dei frati 
  impegnati a risalire all'infinito scale impossibili...
  (guardando il dipinto, in secondo piano, in basso a destra, si vede Anversa, e dietro, in 
  lontananza, Cocullo).
  
  
  Il clima era perfetto per una bella escursione... gambe in spalla, dunque!
  Abbiamo imboccato la carrozzabile contrassegnata dal segnavia 18, che porta al 
  piccolo cimitero e poi prosegue in un comodo sentiero tra i boschi. Ad un certo punto 
  si vede dall'alto il paese di Anversa, che, percorrendo il sentiero, rimane come 
  punto di riferimento. Si scende sotto il livello di Anversa fino alle sorgenti 
  di Cavuto, sul fiume Sagittario, dove c'è la sede del parco 
  del WWF, raggiungibile anche con l'automobile da Anversa. Nel giardino della 
  struttura ci siamo fermati per una sosta, dove Maddie si è fatta 
  un'abbuffata di coccole da parte di alcuni turisti romani arrivati con un 
  pullman. R. ha scattato qualche foto ai cespugli di erbe che vengono 
  coltivate in quel luogo, ognuna con il cartello che ne indica il nome, dalle 
  più comuni come il timo ad alcune mai sentite nominare (sembra che 
  Anversa fosse famosa nel medioevo come base per la raccolta di erbe officinali 
  o più o meno magiche...).
  Dopo una mezzoretta di riposo abbiamo ripreso il cammino lungo il sentiero 17, 
  che dapprima costeggia nel bosco il fiume Sagittario, un centinaio di metri 
  sotto il livello della strada, e poi sale fino a raggiungere il ponticello dove 
  c'è il bivio per Castrovalva. Qui si riemerge dalla macchia e purtroppo 
  bisogna seguire per un tratto la strada asfaltata, finché il sentiero si 
  mette a salire più decisamente tra le rocce, tagliando i tornanti, fino 
  a giungere di nuovo a Castrovalva dalla parte opposta dell'imbocco del sentiero 
  18.
  
  A passo lento ci abbiamo impiegato circa tre ore e mezza.
  L'escursione è bellissima, salvo forse la parte finale che, nel pomeriggio, 
  rappresenta il tratto più impegnativa proprio sotto il sole. Infatti il mio 
  consiglio è di affrontare l'anello in modo diverso: parcheggiare l'auto 
  alle sorgenti di Cavuto, salire a Castrovalva sul sentiero 17 al mattino 
  ancora freschi di fatica e temperatura, e ritornare sul sentiero 18, molto 
  più facile ed in discesa.
mercoledì 21 maggio 2008
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8 commenti:
Ciao Dario, passo di qua perchè non mi sembrava giusto intasare il blog di Laura.
Volevo dirti che non avevo intenzione di polemizzare, nè di sostenere che le tue opinioni erano per forza sbagliate; forse è stata colpa del senso di angoscia che mi prende, visto che ho due figlie e, come direbbe Tricarico, "la situazione" che vedo intorno "non è buona", ma soprattutto perchè per lavoro vedo bambini che vengono lasciati soli già a 4, 5 anni... l'ultima stamattina: 6 anni, fuori il diluvio universale, 17 gradi a dire tanto, e lei con un vestitino di cotonino leggero senza maniche, estivissimo, senza calze (ma - GIURO!!! - col reggiseno sotto!).
Lei, candida come la neve, che mi dice che ha scelto lei i vestiti, "perchè tanto mamma dice sempre che quando mi metto in testa una cosa non c'è verso!"...
mah!!
Un saluto
Raffa
ps: bellissima la foto del post precedente.
Che bei posti... Giulia
Visitarla... viverla... e poi preservare nel cuore il ricordo di quel silenzio "assordante" in modo che nei momenti di tristezza possa distrarci dai nostri pensieri con il suo brioso "rumore"...
Molto bello il percorso che descrivi. Nel giro che ho fatto l'anno scorso in Abruzzo siamo arrivati a Scanno ma la parte di Cocullo e delle gole del Sagittario è prevista in un altro giro.
Prima o poi bisogna che ci ritorni in Abruzzo.
Ottima l'osservazione sul B&B.
Artemisia, :-) sapevo che avresti apprezzato
Dario, sono iscritta ai commenti a questo post e mi e' appena arrivato un mail di un tuo commento "prova" che qui non appare. Che prove stai facendo? Sono curiosa.
Sai che ho notato solo ora l'elenco delle tue letture? Diversi libri di questi li voglio leggere anch'io (Pennac e Fahrenheint 451, per esempio). Perche' non ci dai il tuo parere con un post?
:-) non ti scappa nulla eh?
Semplicemente volevo controllare il fuso orario impostato su blogger, cioe' che il commento risultasse inserito nell'ora corretta.
Si', avevo l'intenzione di postare commenti ai libri letti, ma per mancanza di tempo non l'ho ancora fatto.
E poi dovrei trovare il coraggio per scrivere una critica... insomma... io... proprio io... che giudico qualcosa scritta da un grande autore... per esempio, Fahrenheit 451, non mi e' piaciuto tantissimo... ma chi sono io in confronto a Bradbury?
Ma che te frega di fare il critico! A me interessa il tuo parere, visto che anch'io li vorrei leggere Fahrenheit 451 e Diario di Scuola.
Dai, non fare il modesto!
Si', non mi sfugge nulla.
Un bacione,
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