venerdì 14 marzo 2008

Fascisti

Quest'uomo

Giuseppe Ciarrapico
è un fascista.
In una repubblica come la nostra, che ripudia il Fascismo tanto che vi sono leggi esplicite che vietano in maniera ferma e drastica la ricostituzione del Partito Fascista, tale affermazione potrebbe suonare come un insulto. E in effetti a me suonerebbe come tale, se non sapessi che quest'uomo non avesse lui stesso fermamente affermato di essere fascista. Un insulto è tale solo se lo si fa per offendere, quindi a rigore il mio non è un insulto, poiché quest'uomo non si offenderebbe certo.
Insomma, questo uomo non solo è fascista, ma è anche orgoglioso di esserlo.
De gustibus non disputandum. Ognuno ha il diritto di definirsi come cavolo vuole, e quindi questo uomo ha il diritto di definirsi fascista.

Ma, come dicevo, la Repubblica Italiana vieta la ricostituzione del Partito Fascista, e questo principio, secondo me, ha senso se viene applicato ai valori del Fascismo, e non semplicemente al nome.
In altre parole, secondo me, il significato di questa legge è di impedire l'elezione ad una carica politica di chi si identifica nei valori del Fascismo. Cioè, deduco io, quest'uomo, dichiarandosi fascista, dovrebbe rinunciare al diritto di candidarsi in una lista elettorale. Se ciò avvenisse, un Fascista rischierebbe di essere eletto, il che vanificherebbe il senso di quella legge, per quanto ciò non equivalga esattamente alla ricostituzione del Partito Fascista.

Quest'altro uomo

Silvio Berlusconi
fondatore e leader di un partito in lizza per le prossime elezioni politiche, ha inserito nelle liste di quel partito quell'uomo lassù, in modo che potesse essere eletto dagli elettori che votano per il relativo simbolo.
Siccome si suppone che gli elettori che votano per un partito implicitamente ne appoggiano i valori, c'è da dedurre che i motivi per cui quell'uomo lassù è stato candidato da quest'uomo nelle liste di quel partito siano l'assonanza tra i valori di quell'uomo e i valori di quel partito.
Cioè c'è da dedurre che i valori del Fascismo vengano in qualche modo rappresentati dal Partito delle Libertà.
In parole povere, la costituzione del PdL somiglia molto alla ricostituzione del Partito Fascista.
Cosa vietata dalla legge.

Credo però che questo reato non sia perseguibile perché è difficile interpretare cosa diavolo significhi veramente una legge che vieti la ricostituzione del Partito Fascista. Che cos'è un Partito Fascista? Un partito che si chiama Fascista? Se è così, allora questo reato non è stato commesso. Un partito che modelli i suoi programmi con i principi del Fascismo? Be', non è molto chiaro cosa significhi nemmeno questo. È evidente che lo scopo di quella legge è evitare il rischio di tornare ad un regime simile a quello del Ventennio. Ed è altrettanto evidente che se venisse eletto chi in coscienza si dichiarasse fascista, questo rischio sarebbe reale. Ma è ovvio che nessuno eleggibile ammetterebbe (nemmeno se fosse vero) di voler ripristinare le leggi razziali, di voler sterminare ebrei, omosessuali, comunisti e negri, di volersi alleare con l'imperatore del Giappone e la Germania Nazista contro l'occidente capitalista e l'oriente comunista.

In ogni caso, sorprendentemente, Ciarrapico è da qualche giorno nelle liste elettorali del Partito delle Libertà di Berlusconi.
La dichiarazione di Berlusconi a riguardo è stata questa:
"Noi dobbiamo vincere. Noi dobbiamo fare una campagna elettorale e si deve vincere. L'editore Ciarrapico ha giornali importanti a noi non ostili ed è assolutamente importante che questi giornali continuino ad esserlo, visto che tutti i grandi giornali stanno dall'altra parte".

A parte il fatto che sentire proprio da Berlusconi, proprietario di metà dei network televisivi nazionali e di un discreto numero di quotidiani e di magazine settimanali (cosa peraltro di buon grado tollerata dai governi precedenti di qualunque colore), lamentarsi che "l'altra parte" abbia il monopolio dell'informazione sia assolutamente ridicolo, questa dichiarazione è davvero un capolavoro di imbecillità.

Parafrasando le parole di Berlusconi, siccome il PdL deve vincere ed il modo per vincere è conquistarsi il favore di uno come Ciarrapico proprietario di altra parte dell'editoria, perché potrebbe aiutare la propaganda elettorale, ci si chiude un po' il naso e lo si candida nelle liste elettorali.

Il che, secondo me, significa queste cose:
  1. Il motivo per candidare Ciarrapico non è, come si aspetterebbero gli elettori, quello di avere un uomo ritenuto valido da votare, ma fornire uno scambio di favori: io ti candido, tu mi fai pubblicità sui tuoi giornali.
  2. Si ritiene che candidando Ciarrapico questi faccia una campagna favorevole al PdL, mentre se non lo si fosse candidato, avrebbe fatto una campagna contro. Di conseguenza si ritiene implicito che un articolo su un giornale di Ciarrapico non sia finalizzato alla ricerca della verità, cosa che, almeno a parole, dovrebbe essere compito della stampa, ma alla restituzione del favore: io ti faccio pubblicità perché tu mi fai eleggere.
  3. Essendo il punto n. 2 così palese, si deduce che i lettori dei giornali di Ciarrapico non siano interessati alla verità, ma all'opinione di Ciarrapico, o, peggio ancora, a quello che Ciarrapico vuol far credere sia la propria opinione, cioè l'elogio incondizionato di Berlusconi, qualunque cosa egli combini.
  4. I giornalisti dei giornali di Ciarrapico non sono quindi liberi di scrivere la propria opinione, o almeno semplicemente la verità, ma devono rispecchiare il dictat di Ciarrapico, favorendo incondizionatamente Berlusconi.
  5. L'affermazione di Berlusconi che suona come "Ciarrapico non ci piace ma ci è utile" significa, implicitamente, io lo candido, ma speriamo che non venga eletto. Il che mi fa pensare che o Ciarrapico è stupido, e quindi accetta la candidatura anche se sa di non essere eletto, oppure Berlusconi è stupido, perché si è lasciato scappare una affermazione del genere che non favorisce Ciarrapico, oppure l'elettorato del PdL è talmente furbo da capire che l'affermazione di Berlusconi è artificiosamente menzognera, cioè il Cavaliere dice che non gli piace Ciarrapico, ma intende esattamente il contrario. Cioè, anche Berlusconi è fascista e lo fa capire tra le righe perché non lo può dire ad alta voce.

2 commenti:

Angela ha detto...

Condividiamo le stesse antipatie e allergie politiche!E le stesse letture... Bene Dario, mi sento più sorella.
Angela

Artemisia ha detto...

Ciao Dario, beh forse ho un po' esagerato nello sfogo sul blog di Luposolitario.
Se la tua risposta non e' privata puoi commentare su:
L'anima rivoluzionaria e l'anima riformista di Artemisia oppure anche direttamente sul blog di Lupo dato che mi sono abbonata ai commenti. Se invece vuoi scrivermi personalmente appak_s [at] libero.it

Ciao,