Il 13 febbraio è stata la giornata del risparmio energetico, una
iniziativa del programma radiofonico di RadioDue Caterpillar, in occasione
dell'anniversario dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.
Per questo evento, i conduttori del programma invitano a spegnere più
luci e dispositivi elettrici possibile, per un'ora e mezza a partire dalle
18:00.
Si è calcolato che il risparmio sia stato di circa 500MW, contro i 400
dell'edizione dell'anno scorso, quindi un successone.
Oltre ai privati cittadini hanno aderito anche parecchie associazioni e luoghi
pubblici, come ad esempio il Colosseo e San Pietro. L'iniziativa e' stata
esportata anche all'estero.
Anche negli anni scorsi, ho sempre pensato che questa iniziativa pur avendo un
grande valore simbolico, agli effetti pratici non cambiasse veramente le cose.
Nell'edizione del 2008 si è valutato che il risparmio energetico di
quell'ora e mezza fosse equivalente al consumo dell'intera Umbria per
l'equivalente lasso di tempo. Il che sembrerebbe tantissimo, ma, se ci si pensa
bene, si conclude che la sola Umbria consuma 400MW di corrente in solo un'ora e
mezza, e quindi il risparmio a fronte dell'iniziativa è evidentemente
irrisorio.
Senza contare poi che se per esempio si evita di utilizzare il forno a
microonde durante quell'ora e mezza, con ogni probabilità si avrà
necessità di farlo dopo, utilizzando la stessa quantità di
corrente risparmiata prima.
Quest'anno, Maddie, Mr. Bentley, R ed io abbiamo deciso di provarci (per la
verità solo R ed io abbiamo autorità in materia). Abbiamo spento
le luci, il PC, la tv e gli altri elettrodomestici, standby compresi.
Eccetto il telefono.
E la sveglia.
E il frigo.
"Vado a fare la doccia", dico. Al buio? Decido di portarmi una candela.
Accidenti, il termostato che fa partire la caldaia (a metano) per l'acqua calda
è elettrico. Altra eccezione.
Esco dalla doccia. E adesso i capelli come li asciugo? Be', potevo pensarci
prima, ora mi tocca usare il fon.
Poi devo prendere la biancheria pulita. Sta nell'armadio. E l'apertura delle
ante aziona un interruttore che accende una luce dentro l'armadio. Be'...
potrò mica rimanermene in accappatoio fino alle 19.30?!
Esco per prendere un paio di pizze d'asporto. Il cancello del condominio
è elettrico. Le luci condominiali sono accese, così come i
lampioni per strada e le luci della pizzeria. La pizzeria stessa, pur avendo il
forno a legna, credo non funzionerebbe senza elettricità.
Torno a casa con le pizze, stando ben attento a non accendere niente. Mangiamo
a lume di candela (il che è anche romantico, degno della vigilia di san
valentino). Finalmente sentiamo scoccare le sette e mezza dalle campane della
vicina chiesa, azionate elettricamente.
Ci ripenso. Risparmiare elettricità è importantissimo, ma questa
esperienza mi ha insegnato che farne a meno del tutto, sia pure per un'ora e
mezza, è quasi impossibile.
L'unica è usare fonti pulite.
lunedì 16 febbraio 2009
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5 commenti:
Difatti l'iniziativa di Caterpillar è bellina ma serve più che altro per sensibilizzare al tema piuttosto che per ottenere un risultato pratico.
Pensa che una mia collega quando fa appena un po' più freddo in ufficio accende la stufa elettrica però venerdì ha fatto la cena al lume di candela. Secondo me non si accorge mica della contraddizione.
Stavolta la scettica la faccio io. ;-)
Gia', penso che il punto sia proprio quello: accorgersi delle contraddizioni.
La cosa che ho trovato davvero deprimente, pero', anche se non ne sono rimasto veramente sorpreso, e' l'assoluta incapacita' che abbiamo oggi di vivere senza corrente. Eppure solo qualche secolo fa se la cavavano abbastanza egregiamente!
Anni fa mi ritrovai in vacanza ad Alicudi, isole Eolie. Non c'era la corrente elettrica ed io stetti lì per due settimane. All'inizio credevo di impazzire, poi mi abituai e la cosa mi pareva quasi normale. Al ritorno a casa, per parecchio tempo, mi applicai, senza fatica alcuna, a consumare poca corrente. Poi col tempo son tornata alle vecchie abitudini. Questo per dire che il risparmio energetico è possibile e che sensibilizzare è importante. Quindi l'iniziativa mi pare valida.
Anna, credo che anche io troverei addirittura divertente ed istruttivo passare le vacanze senza energia elettrica. Ma le vacanze son vacanze. Pensa che incubo invece la vita normale. Senza frigo... senza lavatrice. A letto alle cinque del pomeriggio d'inverno, oppure su alzati a lume di candela. Non riuscirei a leggere che' ci vedo poco. Niente connessione remota col resto del mondo... no, non credo che ce la farei...
Dario,
neanche io potrei vivere senza la corrente elettrica, figurati!
Dicevo però che controllarne e limitarne l'uso è assolutamente doveroso.
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