Domenica 31 maggio,
Casalborgone (TO).
Frittata ai piselli, Voul-au-vent con crema di piselli, Lasagne ai piselli,
Gogu (ravioli ripieni di piselli) al burro e salvia, Spezzatino con piselli.
"Signora, ma è da molto che fanno questa sagra?" chiedo alla simpatica
anziana signora che pranza con l'amica proprio di fronte a noi. "Mah... saranno
almeno trent'anni..." dice pensierosa. E ribatte l'amico (evidentemente in
questi paesini si conoscono tutti) lì accanto, che vuole a tutti i costi
dire la sua: "Ma và! saranno almeno cinquant'anni!". Si scambiano
qualcosa in dialetto piemontese che io non riesco a capire. Poi la signora,
rivolta a me, continua "Sì, ma prima qui si vendevano anche tanti
piselli. Poi è arrivata la fabbrica della Lancia e i giovani hanno
preferito un lavoro sicuro, invece della coltivazione dei piselli. Arrivavano
ad esporre anche due-trecento quintali, sà?" e il vecchietto
"due-trecento? Superavano i mille quintali!". Adoro chiacchierare con queste
persone! "Ho sentito che ci sono delle visite guidate al centro storico.
È bello?". "Bellissimo" mi fa la signora, "...vale la pena di andarlo a
visitare, solo che, non creda, in venti minuti a piedi riesce a vedere tutto
quel che c'è da vedere" - "Venti minuti? - Ci vorrà almeno un'ora
e mezza se si vuole guardare bene tutto!"... e via di questo passo, botta e
risposta per tutta la durata del pranzo.
La sagra è organizzata proprio bene, si paga in anticipo alla cassa
scegliendo dal menù esposto, vengono rilasciati degli scontrini coi nomi
delle pietanze. I biglietti vengono poi ritirati, quando ci si siede ai tavoli,
dagli efficienti ragazzi della pro-loco, che ritornano dopo poco con i piatti e
le bevande scelti.
Per la visita guidata al centro storico, c'è un trenino elettrico con
tre o quattro vagoni ("una volta ce n'erano venti, di vagoni" ci assicura il
vecchietto). Abbiamo preferito andarci in macchina, per evitare di aspettare la
successiva corsa. Il centro effettivamente è piccolo, ma sembra scolpito
nella storia. Ogni giardino pieno di fiori curatissimi, ogni vicolo si apre su
un nuovo panorama dei colli del Monferrato.
Al mercatino di prodotti tipici abbiamo ovviamente acquistato un paio di chili
di piselli e qualche altro prodotto.
Una bella giornata di festa trascorsa in un luogo di pace e armonia.
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lunedì 8 giugno 2009
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13 commenti:
Maddai! sei venuto a Casalborgone? Io ci abito! E giammai avrei pensato che qualcuno parta da lontano per venire a vedere Casalborgone...
Piaciuto il LEU (il centro storico)? io lo trovo un luogo molto affascinante, ci vado spesso a camminare anche di sera, quando è ancora più suggestivo...
La sagra del pisello, oggi, è effettivamente solo un pallido ricordo di quelle che si facevano 20-30 anni fa: nell'economia del territorio il pisello conta ormai quasi nulla rispetto ad una volta.
Così ti sei mangiato anche il gogu: non male, no?
Unica cosa brutta: dopo vent'anni di centrosinistra, domenica il paese è passato per 13 voti in mano al PDL...sigh!
Sei di Casalborgone? Cazzo, a saperlo ci si metteva d'accordo per vedersi!!!
Si', il gogu e' delizioso. E hai ragione, il leu e' affascinante, anche se mi pare un po' troppo un posto per ricchi.
E, per finire, la battuta me l'hai offerta su di un piatto d'oro. Sara' che gli elettori hanno votato il PdL perche' sentivano la mancanza di quel pisello, che, come dici tu, "conta ormai quasi nulla"?
:-)
pensa che la lista di centrosinistra che si è presentata a Casalborgone aveva nel programma "la valorizzazione del pisello"...quindi la diagnosi politica è azzeccata:-)
:-)
Ma com'è che i piselli freschi fanno solo una brevissima apparizione stagionale e in formato neanche troppo tenero? Va tutto all'industria dei surgelati oppure è dovuto all'abbandono di questa coltura?
I piselli freschi che ho comprato alla sagra sono proprio freschi. Mi raccontava il tipo che me li ha venduti, che li coltiva, che e' piu' conveniente vendere quelli un po' piu' maturi (esposti in un'altra cassetta sul banco). Freschi si', ma piu' grossi.
Nel mio giardino (penso che dedichero' un post!) abbiamo fatto un dignitoso raccolto di piselli, quest'anno. Li abbiamo raccolti prematuri (cioe' 2-3 millimetri di diametro) perche' cosi' ci si puo' mangiare anche il baccello, che e' ancora tenero.
Non so come sia l'industria dei surgelati. So che un po' dei nostri (e un po' di quelli acquistati alla sagra) li abbiamo congelati in vista dei minestroni invernali.
Wow! Hai prodotto anche i piselli!
;-) siamo ben lontani dall'autosufficienza, ma c'e' una enorme soddisfazione.
Anche io voglio tornare a vedere i centri storici. Li amo. Sono la mia vita.Voglio tornare a visitarli.A viverli. E a non averne più paura....
P.S. Comunque i piselli sono una delle pochissime cose che non mi piacciono :-)
;-) ciao anna, bentornata sul mio blog!
Urca... sagra mooolto ambigua!!!
:)
Amos ;-)
Eheheh... ora vado immediatamente su Sitemeter a vedere quale diavolo di chiave di ricerca hai messo in google per arrivare a questa pagina Ahahahah!!!
Grazie per il commento, stay tuned!
Ma allora ti sei affezionato al nostro Piemonte !!!!
....Casalborgone...il paese del Moto Club di mio cognato.
Non male vero ?? il paese del nostro lupo anche e soprattutto...
PS...per i piselli, il baccello del pisello si può magiare fin tanto che non seccano. Occorre avere l'accortezza di prenderne una metà, spezzarli in due per il loro lato più lungo e togliere la pellicina interna che è dura ed immngiabile. Il lavoro di recuperare la buccia dei piselli er il mio compito da bambino per recuperare tutto il mangiabile e lo faccio ancora adesso ma solo con i piselli di mia madre o quelli che sono assolutamente coltivati in modo naturale.
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