Quando uno entra in una fromagerie quello che più colpisce
è l'odore.
Io adoro il formaggio, e non capirò mai quelli che definiscono "puzza"
questo magnifico aroma.
Dall'odore, prima ancora che dalla vista, si riconosce una fromagerie francese
da una italiana. Ché ai francesi piacciono di più i formaggi
molli di capra, gli italiani invece prediligono quelli duri o semiduri, di
vacca o di pecora. In Francia il profumo è più dolce e sa di
latte, in Italia prevale un odore pungente di cantina, di muffe e di fieno.
Qui alla Maison du Fromage di La Thuile (Ao) c'è però un profumo
diverso. La maggior parte dei formaggi proposti è di produzione locale,
ma hanno anche qualcosa di provenienza francese e di altre parti d'Italia. Sono
esposti anche alcuni formaggi di lungo invecchiamento. Ciò che ne
risulta è quindi un giusto mix di profumi di culture diverse.
La fa da padrone ovviamente la Fontina di questa zona.
La Fontina che conoscevo era il prodotto che viene commercializzato comunemente
nei supermercati, e lo consideravo un formaggio un po' "banale". Elastico, un
po' piccante ma senza una spiccata personalità.
Qui alla Maison invece mi hanno proposto una Fontina invecchiata che non
somiglia nemmeno vagamente quella che conoscevo, ne' come colore (giallino
tendende al bruno, con crosta irregolare di muffe scure), ne' come consistenza
(semiduro, burroso e per nulla elastico), ne' come odore (amaro, forte e
pungente), ne' come sapore (deciso, amaro e piccante, con una nota di
mandorla). Con un assaggio mi hanno convinto a prenderne una bella fetta.
Abbiamo acquistato anche una fetta di Bleu d'Aoste, dalle bellissime venature
di muffe blu, consistente e burroso, piccante, e un paio di formaggi che non
conoscevo: il Grotta, più duro e stagionato, friabile, sapore forte, e
il delizioso Capriolo, formaggio fresco molle di latte misto caprino e vaccino,
sapore intenso e piccante.
Alla Maison ci sono anche altri prodotti alimentari. Abbiamo acquistato del
lardo d'Arnad e del latte fresco. Una barretta di cioccolato bianco in omaggio.
La Maison du Fromage
via Collomb, 10
11016 - La Thuile (Ao)
lunedì 31 agosto 2009
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3 commenti:
Ma sei veramente un intenditore.
Mi hai fatto venire una fame vergognosa. Mi immagino un formaggio stravecchio, di pasta dura, ed un ottimo rosso molto strutturato e invecchiato. E adesso cosa posso fare ...i colleghi mi aspettano alla macchina del caffè. Bleah.........
Io preferisco i formaggi italiani e possibilmente freschi, ma non faccio testo perchè non sono assolutamente un palato sopraffino come te.
Mah, io faccio sempre fatica a paragonare due buoni formaggi, perche' spesso si presentano in modi totalmente diversi. Duri, molli, odori diversi, muffe diverse, latte vaccino, caprino, ovino, magari misto, invecchiati nel fieno, nell'uvetta, sotto cenere, sotto una pietra, in grotta, nel peperoncino... ogni microcultura, italiana o francese, ha inventato una propria tecnica per conservare le proprieta' nutritive del latte nel tempo, e ha affinato quella tecnica per generazioni.
Personalmente ho assaggiato formaggi di tutti i tipi, e non sono riuscito a stilare una classifica per categorie.
Ad esempio un formaggio che mi e' piace tantissimo e' l'Epoisses: francese, molle, semistagionato, lavato, di latte vaccino crudo. Francamente non riesco a stabilire se mi piace di piu' o di meno della fontina descritta qui sopra, proprio perche' ha caratteristiche totalmente diverse.
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