venerdì 4 novembre 2011

Refrain

Questo post si infila qui, interrompendo di prepotenza una serie dedicata alle Hawai'i.
Non c'entra niente, ma mi prudono le mani.

Prima delle vicende di questi giorni, la Merkel mi piaceva abbastanza. Sarkozy invece no.
Papandreu deve imporre ai suoi concittadini certe misure restrittive (simili per altro a quelle che Berlusconi impone a noi), per salvare l'economia greca e rientrare nei parametri europei.

Tra parentesi, personalmente penso che ridurre i diritti dei lavoratori, le pensioni, i servizi, far tirare la cinghia al ceto medio e ai piu' poveri, non sia una buona soluzione per l'economia, perche' e' solo distribuendo la ricchezza che si consente a quelle classi di comprare, e quindi di rimettere in moto l'economia. Pero' io sono un fesso, e 'ste cose le lascio agli economisti piu' competenti. Chiusa parentesi.

La cosa che mi ha lasciato di sasso e' la sorpresa e la conseguente irritazione dimostrate da Merkel e Sarkozy quando Papandreu ha deciso di far approvare alla popolazione, con un referendum, le misure che quella stessa popolazione avrebbe dovuto patire.
Cioe', non e' che voglio difendere Papandreu: mi pare che fino ad un momento prima si era dimostrato prono ad accettare qualunque imposizione e poi, quando la solidita' del suo governo cominciava a vacillare, ha deciso a sorpresa di scaricare la responsabilita' sulla popolazione.
Quel che mi sembra davvero bizzarro e' che ci si aspetta che certe misure antidemocratiche vengano accettate dai governi che si definiscono democratici senza consultare la popolazione. Anzi, guai a chiedere un parere!
E allora mi chiedo dove diavolo sia tutta 'sta millantata democrazia. Tutto finto?

La Merkel impone a Papandreu di imporre ai greci certe misure, senza nemmeno consultarli. Mi chiedo se la stessa Merkel, ci fosse stata la necessita', si sarebbe permessa di strofinarsi le suole sporche di cacca utilizzando come zerbino la democrazia tedesca imponendo le stesse misure ai suoi concittadini. No. I cittadini tedeschi hanno maggiori diritti dei greci. Ma perche'? Non eravamo tutti europei? Non siamo tutti esseri umani?

Merkel e Sarkozy ribattono che i pompieri debbono agire immediatamente, quando c'e' un incendio, senza consultare le persone in pericolo. Mi pare un paragone un po' bizzarro. Primo perche' il motivo principale per cui i pompieri debbono agire immediatamente e' che se tardassero brucerebbe tutto prima di poter agire, mentre non mi pare cosi' immediato l'effetto della crisi (qualche giorno si potra' pure aspettare!), e inoltre non mi pare che un default della grecia significhi necessariamente la fine di quella nazione. Secondo perche' in genere, quando c'e' un incendio, succede che ad appiccarlo non siano stati proprio i pompieri, ne' tanto meno l'azienda che rifornisce di acqua e schiuma le loro autopompe, mentre le ricette contro la crisi mi paioono dettate proprio da chi l'ha innescata (con dolo o incompetenza).

Infine. La crisi economica puo' essere aggravata dall'incapacita' dei paesi in crisi, ma la sopravvivenza dell'Europa stessa e' convenienza di tutti, incluse in primis Germania e Francia. In altre parole, Merkel e Sarkozy possono imporre quel che vogliono, ma e' solo grazie al povero operaio greco che loro possono arrogarsi quel diritto. Sarebbe bello che questo fosse riconosciuto a quell'operaio, che perde il posto, non ha ammortizzatori sociali e ci rimette pure gli anni di contributi per la pensione, spesi per comprare quei disgustosi tailleur e cravatte che i due leader vestono.

3 commenti:

Artemisia ha detto...

Condivido perfettamente la rabbia. Tra l'altro apprendo da diversi economisti che se la Germania sta un po' meglio è perchè esporta i suoi prodotti proprio verso i paesi del Sud Europa (Grecia, Italia e Spagna). Se questi fallissero, a chi li vende i suoi prodotti?
Per esempio, tu lo sapevi che la Germania vende armi alla Grecia?

dario ha detto...

Armi? No, questa non la sapevo.

C'e' una cosa, Arte. Nella mia ricerca di lavoro sono finito a spedire curriculum (o "curricula"? :-)) anche in Germania. Ho visto una realta' di una azienda tedesca. Una cosa che mi ha stupito e' che cascasse il mondo, alle cinque (o all'ora di chiusura del turno) si va a casa. E chi resta e' pagato fior di quattrini per fare uno straordinario che capita, appunto, in misura straordinaria. In ogni caso non si fanno piu' di 35 ore settimanali.
L'altra cosa che mi ha stupito e' che la gerarchia dei ruoli non corrisponde alla gerarchia degli stipendi. Un bravo impiegato percepisce di piu' di un mediocre dirigente.
Insomma, per quel poco che conosco (ed e' veramente poco, quindi potrei sbagliarmi di grosso), il lavoratore e' piu' rispettato e i suoi diritti sono considerati sacri, in Germania.
Questo e' irritante. Cioe', pensare che la Merkel si arroghi il diritto di ridurre a schiavitu' il mondo del lavoro di chi tedesco non e'. Mi pare che anche questo sia manifesto del totale fallimento dell'Europa. Peccato che indietro non si possa piu' tornare.

Artemisia ha detto...

Interessante quello che racconti sulla Germania.