giovedì 29 marzo 2012

Botta e risposta

Ecco la risposta che ho ricevuto ad una candidatura ad un'offerta di lavoro:

Buonasera dott. C.,
la ringrazio per avermi risposto.
Avrei però bisogno di avere ulteriori precisazioni in merito a quanto ha scritto.
Posso chiederle che cosa la spinge in questo momento a guardarsi intorno pur avendo un contratto di assunzione a tempo indeterminato?
Inoltre per una nuova opportunità di lavoro valuterebbe eventualmente un contratto a progetto?
Se si, avrebbe un’idea della cifra economica netta mensile che potrebbe richiedere?
Nell’attesa di avere un suo cortese riscontro in merito porgo cordiali saluti.
Grazie per l’attenzione prestatami.
Francesca B.


Subito ho pensato a quanto si manifesti, anche nella forma, l'arroganza del mercato del lavoro, almeno qui in Italia (ricordo gli annunci sui media americani in cui si definiva esattamente il tipo di contratto e la retribuzione offerti direttamente sull'annuncio - qui invece si fa contrattazione da mercato sulla vita della gente).

Comunque, esasperato dalla disonesta' di tutto questo ambiente, mi sono sentito di rispondere cosi':

Buongiorno.
Sono ancora ingenuamente convinto che la qualita' paghi, anche nel mercato del lavoro. Cioe' che le persone professionalmente valide riescano anche ad ottenere un salario migliore.
Sono altresi' ancora ingenuamente convinto che la forza dell'azienda, intesa come atomo della societa' capitalista-consumista (cui per fortuna o nostro malgrado - a seconda delle convinzioni politiche di ciascuno - facciamo parte) sia data dal lavoro di squadra, di un gruppo cioe' dove ognuno fa la sua parte al meglio che puo'. Per cui una buona azienda, per esempio, e' quella dove un ottimo imprenditore, affiancato da ottimi dirigenti, lavora in sinergia con ottimi lavoratori.
Io mi ritengo un ottimo analista-programmatore, nel mio campo (ampiamente descritto nel CV che Le ho inviato). Tuttavia non mi ritengo professionalmente appagato perche' nell'azienda in cui lavoro non si riesce a formare l'ottima squadra di cui parlavo sopra.
Quindi, pur ritenendomi professionalmente molto valido, non ho la possibilita', in questa azienda, di realizzarmi professionalmente quanto ambirei e quanto sarei capace di fare. Ne' tanto meno di coltivare e accrescere la mia professionalita' imparando da sfide intellettuali che dovrebbero arrivarmi e addirittura dovrebbero essere incentivate dall'alto della gerarchia. E di conseguenza vedo fortemente limitata una crescita retributiva corrispondente.

In altre parole il motivo per cui sono motivato a cambiare lavoro e' (come in effetti immagino dovrebbe sempre essere in una Societa' onesta) l'auspicio di una crescita professionale che questa azienda - ormai ne sono disilluso - non mi sa prospettare.

Non sono favorevole ad alcun contratto a progetto, a termine o come libero professionista poiche' tutti questi tipi di contratto focalizzerebbero la mia attenzione piu' sulla preoccupazione del futuro che sull'oggetto del mio lavoro, limitando ulteriormente le mie ambizioni di crescita professionale.
Se avessi un contratto a progetto (uno vero, intendo, non un bieco trucco per far risparmiare il datore di lavoro!), dovrei lavorare per la realizzazione di un progetto, al termine del quale il contratto di collaborazione dovrebbe considerarsi esaurito. Non ci sarebbe quindi stimolo per me a pensare e a proporre soluzioni innovative per l'azienda.
Se avessi una Partita IVA (nel vero senso della parola, intendo, non un meschino mascheramento di una collaborazione continuativa con una azienda!), e fossi quindi un libero professionista in una azienda individuale, dovrei preoccuparmi, prima ancora del buon svolgimento del mio lavoro, della gestione dell'azienda individuale stessa, attivita' per la quale non mi sento affatto portato, anzi mi ritengo un totale incapace. Se faccio l'analista-programmatore preferirei essere pagato per il mio lavoro di analista-programmatore!

Del resto, se voi siete alla ricerca di una persona che svolge il proprio compito assegnato senza alcuna ambizione a pensare ed inventare soluzioni, oppure se cercate la realizzazione di un progetto da parte di un consulente esterno che si preoccupi della propria azienda prima che dell'azienda dove lavora, forse vi state rivolgendo alla persona sbagliata.

Spero di aver esaurito le sue curiosita' rimaste in sospeso dall'altra volta che Le ho risposto a domande analoghe.

Cordiali saluti
Dario C.

2 commenti:

Artemisia ha detto...

Temo che stiate parlando due linguaggi diversi.

dario ha detto...

gia', lo credo anch'io.
Il gioco e' di imporre il proprio linguaggio in modo piu' garbato che una corsa a urlare piu' forte.
Peccato che si tratta di puro esercizio stilistico: la mia mail non vedra' mai una risposta.