martedì 11 giugno 2013

Marino


Questa è proprio una bella vittoria.

7 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Oh sì Dario!
Il mio unico cruccio, avendo perso lo status di "cives romanus" da 3 anni - per soli 2 chilometri... - è stato di non averlo potuto votare.
Ma ho comunque tampinato tanti amici ancora sul terrotorio, soprattutto chi aveva votato M5S o chi al primo turno non aveva votato affinché muovessero le sinapsi i primi e il fondo schiena i secondi e votassero per lui. Così il mio non-voto mi è pesato meno...

O.T.: ma un captcha più laico?
La seconda parola è "Pastorale"!!

dario ha detto...

...segno che la politica ormai e' fatta da fondi schiene e poche manciate di sinapsi.

Neanch'io ho votato per Marino, essendo lombardo da almeno una decina di generazioni. Pero' quell'uomo mi piace. E credo che se alle primarie del 2009 l'avessero lasciato vincere, ora le cose sarebbero molto diverse.

:-) sei il primo che mi critica il captcha!

UnUomo.InCammino ha detto...

Marino e Puppato sono due persone in gamba.
Questo pettegolezzo a parte, la politica la fanno i sistemi di idee, di proposte, la squadra, non la singola persona.
Invece il dibattito inerente le questioni del potere (che io, appositamente non qualifico come politico) è tutto pro e contro questo o quello.

dario ha detto...

Ne' Alemanno ne' Veltroni avrebbero mai potuto essere a capo della squadra di Marino, ne' avrebbero proposto le stesse idee.
Se fosse stato cosi', non mi sarei rallegrato della vittoria di Alemanno o di Veltroni.

E' questo che volevi dire?

UnUomo.InCammino ha detto...

Dico che il personalismo senza regole, il personalismo del tutto arbitrario è uno dei mali più evidenti della gestione del potere, non solo in Italia.

Si parla delle persone e nulla di ciò che (non) propongono.
Sotto la cravatta niente.
Però che bella cravatta!

Per quanto mi piaccia il non deismo, lo spirito libertario, la sua ecologia dell'andare in bici, Marino è solo la punta della punta dell'iceberg capitolino.

Non c'è alcun tuo salvatore oltre a te stesso e non sarà certo Marino.
Ma questo è quanto di più indigeribile per le masse.
Ancora, questione culturale assai prima che partitica.

dario ha detto...

Dire che la campagna di Marino sia accostabile al concetto di "personalismo senza regole" mi pare una falsita' grande come una casa.

dario ha detto...

penso anche che per l'elezione del sindaco sia necessaria, come bandiera, la faccia del candidato sindaco.