martedì 1 aprile 2008

Treni


Treno ad alta velocità
Domenica ho preso il treno. Un treno regionale che dalla provincia mi portasse nel capoluogo.
Favorevolmente mi sono trovato sorpreso nel constatare il perfetto orario, probabilmente perché di domenica c'è meno caos ed è più facile rispettarlo.

La biglietteria era chiusa, perché domenica. La macchinetta distributrice dei biglietti era guasta. Ora, questa situazione la riscontro da anni, le poche volte che mi tocca prendere il treno. Biglietteria chiusa e macchinetta guasta. Vado al bar e mi dicono che il biglietto bisogna farlo sopra il treno. Lo sapevo già, ma ogni tre per due cambiano le regole, e così me ne sono voluto accertare. Ho dovuto quindi percorrere l'intero convoglio alla ricerca del bigliettaio. E va be'.

La cosa davvero disgustosa era la condizione del treno. Sporco lurido, puzzolente.
Per me non è 'sto gran dramma perché tutto sommato prendo il treno raramente e posso sopportare. Ma mi immagino quelli che prendono tutti i giorni per andare al lavoro quel treno, sicuramente molto affollato e in ritardo. Mi ricordo quando facevo il pendolare anche io, su una linea diversa. Queste erano le condizioni. Treni in ritardo e sporchi.

Secondo me è una questione di rispetto per i lavoratori. Quelli che fanno l'economia italiana spostandosi come animali in vagoni bestiame due volte al giorno, una per andare e una per tornare. Be', quelli avrebbero diritto a un po' più di rispetto.
E invece no. Si fanno le grandi opere. Magnifici treni, velocissimi, su linee nuove di zecca, per far salire quei personaggi in giacca e cravatta che si godono quell'economia prodotta dai lavoratori sui carri bestiame. Diamogli tutte le comodità a quegli incravattati, aria condizionata, hostess con minigonne scosciate. L'alta velocità? Non sarebbe meglio spendere quei soldi nel miglioramento di un servizio pessimo per i lavoratori, invece?

E voi, che rapporto avete con il treno?

9 commenti:

mistral ha detto...

Per fortuna è finito il tempo in cui dipendevo dai treni.Ricordo però che quando il mio rapporto era obbligatoriamente simbiotico con essi,eravamo negli anni ottanta e quei treni facevano schifo come ora. Sempre gremiti di lavoratori e studenti,che si ammassavano ovunque, in scompartimenti sporchi e puzzolenti. Or non è cambiato nulla se non la copiosa presenza di clandestini a bordo (vedi zecche e simili).Che tristezza rovinare un mezzo che ha in sè un suo romanticismo particolare,decantato, citato in molti romanzi,ha assunto a volte perfino il ruolo di protagonista principale.Che brutta fine che gli stiamo facendo fare!

mistral ha detto...

Ops!!! giuro la rima non era voluta.

Artemisia ha detto...

Hai perfettamente ragione. Basti pensare che i "signori viaggiatori" sono diventati "signori clienti".

Anonimo ha detto...

Io prendo il treno ogni mattina per arrivare a scuola.
Non quello ad alta velocità come nell'esempio tuo, ma un 'trenino' che passa per Roma, e la situazione è uguale.
Al di là del fatto che il biglietto non viene controllato, e nessuno lo fa, tranne quelle persone che hanno come me la tessera,i treni sono sporchi. Molto, e sempre affollati e se non sei fortunato ti tocca entrare un'ora dopo perchè qualche signora anziana doveva andare dal parrucchiere e te sei rimasto li.

Chissà quando l'Italia diventerà civile...

Angela ha detto...

I miei treni hanno portato sempre dalle 12 alle 18 ore di ritardo...
Con i treni ho così un rapporto di grande sfiducia...Approvo: migliorare il servizio invece che invertarsi alte velocità!
Darei un'occhiata anche alle autostrade...

Anonimo ha detto...

Angela anche alle strade...

Anonimo ha detto...

A me piacciono molto, i treni. Anche se...
Prima qualcosa di bello, poi i difetti.
Il bello: tu-tun tu-tun tu-tun tu-tun tu-tun che porta da una città all'altra, leggere giornali o libri, incontrare persone sconosciute, dormicchiare cullati dal rumore dei vagoni, le case e i paesaggi che passano, il panino che si tira fuori per far merenda, scendere a una stazione sconosciuta per cambiar treno e prendere la coincidenza, curiosare nel bar e bere qualcosa e magari (come alla stazione di Lecce) assaggiare una fantastica granita di caffè, trovare qualcuno/a che ci aspetta al nostro arrivo.
Il brutto? I telefonini che squillano e gente che straparla, alcune carrozze zozze, certi prezzi spropositati, vagoni affollati, eurostar con i sedili a misura di nanetti lillipuziani e spazi ridottissimi, toilette oltre la decenza minima.
Ma appunto: per gli abominevoli dirigenti di Trenitalia non siamo utenti o cittadini, ma "clienti".
http://lucianoidefix.typepad.com/

Anonimo ha detto...

Pessimo. Ormai prendo l'aereo più possibile: costa meno, ci mette poco tempo ed è meno stressante...

dario ha detto...

Bell'intervento Lorenzo.
Io pero' parlavo dei treni dei pendolari. Quelli che ci sali controvoglia perche' ti portano al lavoro, sono sovraffollati. Il paesaggio che si vede dal finestrino e' quello della periferia... della parte piu' malconcia della periferia, cioe' quella vicina ai binari dei treni. Sei nervoso perche' sei in ritardo, devi stare in piedi perche' non c'e' sedile a disposizione. In piu' sono sporchi e puzzano.