lunedì 9 marzo 2009

Il primo giorno di scuola

Il carattere del nostro bassotto Mr. Bentley è un po' scontroso. Tende a considerare alla stregua di acerrimo nemico chiunque (umano o no) non appartenga al branco ma si avvicini ad esso. Per questo abbiamo deciso di iscriverlo ad una scuola di rieducazione caratteriale, in modo che impari a socializzare un po' meglio con gli estranei.
Ieri è stato il primo giorno di scuola, e come tutti i primi giorni di scuola, l'eccitazione era tanta.
La giornata è stata lunghissima e faticosa. Non so se funzionera', ma quanto meno il fatto di dover dividere lo spazio con altri umani e cani estranei puo' essere gia' una buona terapia.

Mentre noi "ragazzi" facevamo lezione, R. e Maddie hanno perso l'intera giornata solo ad aspettarci in un angolino del campo, convinte che prima o poi avrebbero preso parte (che brutto modo per celebrare l'8 marzo!!!).


Mr. Bentley, esausto, dopo la lezione.

17 commenti:

Anna ha detto...

Ma dai, Dario. Non dirmi che spendi danaro per una cosa così....

dario ha detto...

uhm... conosci posti dove te lo fanno gratis?

Anna ha detto...

Vedi io ho cani che raccolgo per strada e do da mangiare a tantissimi altri e li curo a mie spese quando stanno male. Faccio collette a volte, quando i soldi son davvero tanti. Quindi mi è difficile pensare che si spendano soldi per questo tipo di cose.
Ma non è una ciritca, solo una constatazione...

Artemisia ha detto...

Io conoscevo la pet therapy, non la human therapy per i pet :-)
Poveretto!

dario ha detto...

Mah...
Non e' che mi piaccia spendere soldi, anzi, in genere preferisco risparmiarli. Quindi, suggerimenti?

dario ha detto...

Cosa intendi esattamente quando usi l'espressione "quando stanno male"?

Anna ha detto...

Malattie: rogna,otite, gastroenterite, parassiti, tosse, tumori eccc....
Oppure quando vengono investiti dalle auto,o fanno baruffa fra di loro. Insomma, quello che càpita...

dario ha detto...

si', ma... supponiamo che tu abbia un cane sotto la tua responsabilita' e che non appena un bimbo con tutte le buone intenzioni si avvicina a tentare di accarezzarlo quello si impaurisce e per difendersi dalla minaccia lo azzanni alle caviglie, be', tu che fai?

Anna ha detto...

Quanti anni ha il cane?

dario ha detto...

uno

Anna ha detto...

Dario, credo che anche tu sia in tempo a recuperarlo. Ti dico quello che avrei fatto io al tuo posto. I cani vanno portati spesso fuori, ma questo lo sai. Io lo porterei fuori tenendolo sempre rigorosamente al guinzaglio, come è giusto, quando ci sono delle persone in giro.Il guinzaglio di quelli estensibili. Quando si avvicna qualcuno e lui inizia a protestare, abbaiare o tentare di mordere, lo redarguirei con tono della voce molto deciso. Quindi, tenendolo ben vicino a te e stretto, farei in modo che chi vuole avvicinarsi lo faccia e tenterei anche di farlo familiarizzare. I cani piccoli vanno trattati con amore e fermezza, proprio come i bambini. Ma capiscono molto di più degli umani.Lui vuole solo difendere i suoi affetti e se stesso. Basta fargli capire che le persone non sono un pericolo, non sempre. Ci vuole solo un po' di pazienza. Avresti giò dovuto farlo quando era più piccolo. Io sono abituata ad ammansire cani randagi, e anche battaglieri. Basta coraggio e fermezza. E amore, ma quello ce l'hai, lo so...

dario ha detto...

Anna, fino a un anno fa ho sempre ritenuto che i problemi dei cani fossero lo specchio dei problemi dei padroni, che un cane non e' mai "cattivo" da se, ma lo fosse perche' il padrone non l'ha amato, o quanto meno che non e' stato in grado di addomesticarlo nel modo giusto. Insomma, che un cane potesse essere violento solo per colpa del padrone.
Ora, pur pensando che ai cani non si possa applicare una morale come quella nostra, penso tuttavia che anche loro abbiano personalita' distinte e specifiche. Che le sviluppino si' con il condizionamento ambientale, ma che abbiano pure una fortissima connotazione genetica, innata o, come tu voglia definirla, indipendente dalle attitudini e dalle intenzioni dei loro compagni umani.
Sono giunto a questa conclusione constatando che i miei due cani, pur essendo stati allevati esattamente nello stesso modo (dal terzo mese di vita in avanti), hanno sviluppato caratteri TOTALMENTE diversi. Maddie e' espansiva, emotiva ed affettuosa. Con un estraneo non fa che ricercare coccole e richiedere di giocare. Si sdraia sulla schiena e pretende la grattatina sulla pancia. Non di rado fa pipi' per l'emozione. Nella stessa situazione Mr. Bentley si rannicchia in un angolino, abbassa la schiena e le orecchie, trema come una foglia secca al vento, e se non trova via di fuga attacca l'intruso. Non gli fa del male, no, questo non e' mai capitato, ma lo "pinza" (cioe' gli da' un piccolo morso fugace alla caviglia) e poi scappa via.
L'unica differenza ovvia tra i due e' che Maddie e' stata allevata per i primi tre anni di vita senza Mr. Bentley, mentre Mr. Bentley ha sempre avuto Maddie come riferimento.
Sicuramente puo' essere successo qualcosa prima dei tre mesi di vita, quando stava dall'allevatore. Ma questo non lo potremo mai sapere.

Grazie per i tuoi consigli, ma io l'ho pensata diversamente, e ne ho avuto riscontro anche dalle parole degli educatori. Innanzitutto non puoi redarguire un cane che ha paura, perche' redarguirlo significa accentuare la sua paura. Del resto non puoi nemmeno coccolarlo per fargli passare la paura, perche' questo lo vedrebbe come premio, per cui la prossima volta ripeterebbe lo stesso comportamento anche senza l'intervento della paura, per ricevere le stesse coccole. Il guinzaglio estensibile e' comodissimo per gli umani, ma non e' molto educativo per i cani, perche' con quel guinzaglio imparano che, se tirano, ricevono spazio, a meno che glielo blocchi. Quindi loro, per capire se e' bloccato, e quindi se tu gli dai il permesso di allontanarsi, quel che fanno e' provare a tirare. Il che gli evita pericoli per lui e per gli altri, ma non impara a stare vicino a me quando lo voglio io.

Dici "Basta fargli capire che le persone non sono un pericolo". Certo, questo e' il trucco, ma come si fa? Certo mi puoi dare consigli, che io accettero' piu' che con piacere, ma l'unico "trucco" che funziona, con un cane, se ne capisci la psicologia, e' l'esperienza e la ripetizione, quindi deve sperimentare che un estraneo non e' un nemico parecchie volte, prima di assimilare il concetto. Il che e' sempre un problema, perche' tutte le volte che si avvicina un estraneo io sono portato a bloccare il cane per difendere l'estraneo (per ovvie ragioni). Sempre, tranne che quando vado dagli addestratori, che quelli sanno come prenderlo, e se anche si prendono un morso, be', in fondo sono li' per questo, non e' vero?

Infine ti voglio dire che e' vero dubitare delle buone intenzioni degli umani, ce ne sono tanti di cattivi. Ma e' anche vero che nessun umano e' mai stato realmente un pericolo per Mr. Bentley, da quando vive con noi. Insomma, magari ha incontrato i piu' malintenzionati del mondo, ma non si sono mai palesati tali.

Oh, e dimenticavo una cosa. Raramente ho paura dei cani, ma so quello che dici sui randagi battaglieri. Pero' l'animo battagliero di un randagio e' molto diverso da quello di Mr. Bentley. Infatti il randagio e' abituato a vivere con altri cani, mentre Mr. Bentley e' (purtroppo) imprintato nella mia famiglia. E' condizionato dalle nostre abitudini, che sono tutt'altro che naturali (come del resto avviene per qualunque cane non randagio). Quindi, se il comportamento di un randagio e' prevedibile perche' naturale, quello di Mr. B. e' invece totalmente innaturale. Ad esempio un randagio battagliero, anche se ammansito nel migliore dei modi da te, mai e poi mai si incazzera' se incontri un amico e gli stringi la mano, perche' non supporra' mai che quell'amico costituisca una minaccia per il branco.

Anna ha detto...

Dario, sono pienamente d'accordo con te sulla differenza tra un cane e l'altro. Anche della medesima razza.Loro hanno un carattere innato proprio come noi umani. E questo me li fa amare tutti, ognuno con le sue peculiarità.Forse il nociolo della situazione sta nel fatto che io mai abdicherei in favore di un altro per aiutare psicologicamente un mio caro. A meno che questo non fosse seriamente malato. Io credo che il tuo cane abbia solo bisogno di stare in mezzo agli altri. E mi rendo ben conto che questo non è facile per gli amici umani che hanno sempre un mondo di cose da fare. Avevo un cane, quando abitavo in campagna, molti anni fa, che non era abituato a vedere le automobili ed a percepirne il pericolo. Era abituato a vedere solo le auto degli amici che venivano a trovarci, e correva loro incontro per far festa. Immagina quando lo portavo in giro, non potevo lasciarlo libero, perché, appena vedeva un'auto, praticamente le scappava sotto. Appena cambiammo casa, dopo un paio di anni, pian piano imparò ad averne timore.E' stata dura abituarlo,era ormai già grande, ma ci siamo riusciti.
Il mio appunto nasceva dal fatto che, essendo sempre alle prese con il cercar soldi per curare i "miei" randagi, mi sembrava assurdo vedere un cane curato per problemi "psicologici". E' stata una sorta di ribellione :-)

A proposito, i miei cani, nonostante il guinzaglio estensibile, sono sempre stati vicini a me. Se si allontanano,quando li porto in montagna, basta una mia parola perchè accorrano. Persino i randagi che, ovviamente, non hanno guinzaglio, non si allontanano mai quando sono con loro. Boh, sarò fortunata...

dario ha detto...

Anna, forse non mi sono spiegato. Questa non e' una scuola per Mr. Bentley, questa e' una scuola per me, per capire come fare ad aiutare meglio il mio cane, visto che fino ad adesso non sono stato in grado di aiutarlo a sufficienza.
Se il problema piu' urgente del mio cane e' quello di non mordere gli estranei, quello piu' importante e' che stia bene con se stesso e con gli altri.
Dato il particolare carattere di Maddie non e' stato difficile educarla alla convivenza, anche se pure lei ha comportamenti innauturali (in un branco di lupi credo che lei reciterebbe meglio la parte della pecora). Pero' lei e' contenta, io sono contento e i miei ospiti o i passanti sono contenti di farle quattro coccole.
Il carattere di Mr. Bentley invece mi ha spiazzato perche' non sono riuscito a correggerne i difetti, in primis per difendere le persone, last but not least per difendere lui stesso. Per questo ho bisogno di una mano.
A differenza di te, se io avessi la possibilita' di cedere Mr. Bentley diciamo per un mese a qualcuno che me lo addestra, e dopo un mese me lo fa riavere con i suoi problemi risolti, be', lo farei. Ma non esiste nessuno che lo possa fare. L'unico che lo puo' fare e' il packleader, il capobranco, io. Sempre che io sappia cosa devo fare esattamente. Fin'ora al centro mi hanno insegnato qualche trucco di cui, se vuoi, ti rendo partecipe. Il tutto in buona sostanza e' cercare di capire dai suoi segnali di che cosa ha bisogno e fornirglielo in anticipo, prima che prenda l'iniziativa di prenderselo da se, perche' io sono il leader ed io mi devo preoccupare di appianare i pericoli del branco. La logica e' questa.

Ho capito la storia dei tuoi cani che non erano abituati a reagire nel modo giusto di fronte al pericolo delle auto, cosi' come ho capito che il guinzaglio estensibile ti serve per avere una maggiore sicurezza su un cane che gia' si sa gestire il proprio posto da se'.
Il problema di Mr. Bentley e' diverso proprio perche' non e' che non sa come reagire al pericolo, ma non sa riconoscerlo il pericolo, infatti si incazza anche con il piu' indifeso neonato. Si spaventa se piange. Per dire, si spaventa quando accendo la cappa aspiratrice della cucina. Supposto che non posso gestire i bambini degli altri, in particolare quando piangono, che non posso nemmeno evitare di utilizzare la cappa della cucina, il problema e' quindi aiutare Mister a capire che non si tratta di minacce per lui. Cosi' come il problema non e' che forma abbia il guinzaglio, ma che lui deve imparare che quando si va a passeggiare il suo posto e' accanto a me, finche' io dico che dev'essere cosi'. Il guinzaglio rigido serve per insegnargli questa cosa. Quando l'avra' imparato rigido o estensibile non fa differenza... come non farebbe differenza nemmanco portarlo in giro senza guinzagio del tutto.

Anna ha detto...

Dario,come al solito, non avevo capito un tubo :-)
Immaginavo il povero Mr. Bentley con il grembiulino e la cartella, e la coccarda sul petto quando è stato bravo :-)
Ok, perfetto, va bene. L'addestrato dei tu. Mi piace di più. Sono tutt'orecchi se vorrai ragguagliarmi su quello che imparerai.

dario ha detto...

Certo Anna, in effetti l'ho presentata io la situazione come se Mr. Bentley andasse a squola con grembiulino e cartella, perche' cosi' mi pareva piu' divertente. Il succo e' che un cane, non avendo una morale per giudicare cio' che e' bene e male fare, ha bisogno della gerarchia del branco, che costituisce una pseudo-morale collettiva, governata dal leader, cioe' da me. Questa gerarchia, purtroppo vacilla.
Ma nemmeno tanto perche' io non sono bravo e non riesco ad impormi, ma perche', sembrerebbe, lui non ha imparato il linguaggio simbolico degli umani ed ha sottosviluppato la sensibilita' del linguaggio dei cani. D'altro canto io, per integrarlo nel gruppo degli umani devo innanzitutto rieducarlo al linguaggio dei cani, e poi insegnargli, tramite quello, le regole di convivenza con noi.
Mi spiego con un esempio. Una cosa che sto imparando e' il segnale calmante di frapposizione. Se osservi due cani che litigano o che giocano in maniera che viene giudicata troppo accesa da un terzo cane, quel terzo cane andra' a frapporsi fisicamente tra i due. Oltre che dividerli, questo e' anche un segnale calmante. Si dovrebbe notare che i due cani che si stanno azzuffando si calmano. Allo stesso modo se io vedo che Mr. Bentley si eccita e comincia a ringhiare al possibile demoniaco pericolo creato dall'aspirapolvere, mi devo frapporre tra lui e l'aspirapolvere. Questo dovrebbe calmarlo, a patto che lui sia in grado di interpretare questo segnale. Oltretutto questo mio comportamento tende a comunicare a Mister qualcosa del tipo "Tu stai li buono e non ti preoccupare che io, capobranco, ho pieno possesso della situazione e la so gestire". E lui dovrebbe rispondere "ok" perche' mi riconosce come leader. Ecco, alla scuola io sto imparando a gestire la situazione cosi', e lui sta imparando a riconoscere i miei segnali, che per altro, io gli comunico nella sua "lingua madre".
Per me questa operazione e' difficile, ed e' per questo che ho bisogno della scuola che mi suggerisca come fare.

silvano ha detto...

dario sei terribile. Sempre fuori dal coro, ma credimi è molto meglio così. Per fortuna che ci sei.
ciao, silvano.