venerdì 29 maggio 2009

La Formaggeria


Pagliettina
La parola "turismo" evoca, oltre che riposi al mare o in montagna, visite a musei.
Ovunque si capiti, si trova un qualche museo su un argomento specifico, allo scopo di espiare in uno sfoggio di impegno culturale, ogni possibile concessione al lassismo e al divertimento, quasi si tratti di colpe.
Certamente non si può generalizzare, ma certe volte davvero mi pare che il museo sia solo una scusa per darsi una certa aria di intellettuale, quando proprio non ce n'è motivo.
Ed è forse così che si giustificano certi musei, come ad esempio

Tomino di capra
quello degli strumenti di tortura di San Gimignano, tanto per citarne uno.
Gli strumenti di tortura.
Non bisogna essere un po' maniaci per visitare un museo del genere?
E che dire del feticismo del visitatore del museo dell'Ombrello di Gignese?

Dipende ovviamente dal luogo della vacanza. Non dirò certo che gli Uffizi non meritino di essere visitati se si è a Firenze, o i Musei Vaticani a Roma, o il Louvre a Parigi. Però a me, in generale, il museo m'annoia un po', lo devo ammettere con tono un po' colpevole.
In genere quando siamo in vacanza preferiamo spendere le nostre energie nella metodica ricerca di una osteria autentica, una trattoria genuina, un caseificio artigianale. E così, durante la vacanza nel cuneese di qualche tempo fa (qui le escursioni), siamo finiti nel negozio La Formaggeria, a Torre Pellice.
Visitando un negozio di questo genere bisogna concludere che, dal punto di vista culturale, non si tratta di cosa così diversa da un museo. La filosofia di Bruna Magnano, che gestisce il negozio, è quella di rifiutare i prodotti commerciali di massa e di offrire invece la qualità di nicchia, legata al territorio, che tenta di divulgare la tradizione, preservandola dall'omologazione imposta dal mondo circostante.

Pecorino nel mosto

Ricotta nel fieno
Mi pare che questo sia proprio lo scopo di un museo. Solo che il museo mi evoca un odore un po' "muffoso", La Formaggeria, invece, accoglie il visitatore con un invitante profumo.

Il banco espone decine di formaggi della zona, oltre che altri prodotti: pasta fresca, oli d'oliva, conserve di vario genere... Tra i nostri acquisti ci sono i formaggi illustrati in queste foto:
- Pagliettina, formaggio di latte misto vaccino, caprino, ovino, molle e spalmabile, dal sapore forte e acidulo
- Tomino di capra stagionato, semiduro, sapore intenso e deciso
- Pecorino stagionato nel mosto, semiduro, forti note di sapore provenienti dal mosto che ne colora la superficie della crosta
- Ricotta stagionata nel fieno, semidura, salata, sapore del fieno

La Formaggeria Di Magnano Bruna
Via Arnaud, 6, 10066 Torre Pellice (TO)

6 commenti:

Artemisia ha detto...

Un saluto al volo al mio amico buongustaio,
Artemisia

dario ha detto...

bentornata!

Anonimo ha detto...

Lieto che sia venuto nei miei posti, spero abbia visitato anche la macelleria Michelin Salomon a Bobbio Pellice con i suoi solumi fatti come una volta e le Mustardele che si trovano ormai di rado. E' anche un presidio Slow Food ed è un posto in cui amo andare quando vado da quelle parti.

Ah.....dimenticavo, un saluto a te !
PS... i pomodori Rouge d'Iraq stanno bene e le piantine sono nelle cariche.

dario ha detto...

Max, piemontese si', ma non sapevo che eri di questa zona!
Contento per i tuoi rouge d'iraq, noi quest'anno, tra le varie sementi, stiamo tentando l'agricoltura di sussistenza, cioe' abbiamo fatto germogliare i semi dell'anno scorso e ora ne sono uscite delle piantine all'apparenza abbastanza sane. Qui in quota siamo un po' in ritardo rispetto alla stagione, prevedo tuttavia una scorpacciata di sugosi pomodori.

Un saluto a te!

Ah, dimenticavo. No, Michelin Salomon non l'abbiamo visitato, buono a sapersi, lo visiteremo la prossima volta (tanto dobbiamo tornarci!). La mustardela l'ho trovata in qualche negozietto tipico, ma non l'ho mai provata.

Anonimo ha detto...

In effetti non sono proprio di quella zona ma è una delle valli che ho frequentato e frequento di più. Dal mio paesello a Torre Pellice ci sono 45 chilometri.
Se vai a Bobbio, ti consiglio poi di proseguire verso Villanova (il borgo fin dove arriva l'asfalto).
Li posi la macchina e poi in un'ora arrivi alla conca del Prà dove c'è il rifugio Jervis a 1732 metri.
Quella è una buona base per andare al colle della croce oppure al colle Barant dove c'è un giardino botanico d'altura, ma è anche bello godersi i prati in fiore e il panorama.
info: http://www.ghironda.com/vpellice/pages/932755.htm


Per i tuoi pomodori, auguri per il raccolto. Spero che la semenza che hai fatto non sia da qualità ibrida altrimenti i frutti saranno un po' 'rachitici'. I miei genitori lo fanno da sempre anche se integrano le loro qualità con altre piantine tutti gli anni per vedere se possono fare il seme e soprattutto che le piante portino l'anno successivo senza fare troppe foglie e pochi frutti.

dario ha detto...

Si', Max, il Willy Jervis da Villanova era una delle escursioni che avevamo pianificato, ma dato il maltempo non siamo riusciti a fare. Ed e' una delle ragioni per cui abbiamo deciso di ritornare.

Pensavamo di tornare in Agosto, ma spese impreviste hanno ridotto drasticamente il budget :-(