giovedì 8 luglio 2010

Rifugio Martina - Monte San Primo

27 giugno 2010.

Il sentiero che dovremo percorrere
nel ritorno, visto dalla sommità
del monte San Primo
Si preannuncia una giornata calda, quindi decidiamo di uscire presto.
Sulla strada che connette Erba e Como, da Lecco c'è una deviazione a destra che indica per Canzo. Si tratta di una bellissima strada panoramica che porta alla famosa località di Bellagio tagliando il Triangolo Lariano nel bel mezzo. Dopo Canzo, ad Asso bisogna proseguire dritto, e ignorare la deviazione per Bellagio, ché porta di nuovo sulla strada costiera. Questa strada è famosa per i ciclisti (percorrendola ne incontriamo davvero tanti), infatti ad un certo punto c'è la cappella della Madonna del Ghisallo, dedicata alla memoria di Fausto Coppi, e proprio lì vicino, il Museo della Bicicletta. Proprio a quell'altezza c'è una strada, verso est, che si aggrappa, tutta tornanti, alla montagna. Finisce con un tratto di sterrata, in località San Primo, dove c'è un albergo in disuso (chissà perché non lo restaurano... è bellissimo!) e, alla fine, un parcheggio. Una sbarra indica che da qui l'accesso è consentito a piedi. Seguendo le indicazioni per il rifugio Martina si percorre prima la strada principale e poi una deviazione a sinistra. Dopo circa 15-20 minuti si arriva al rifugio su un tratto in salita, ma piuttosto agevole. Qui si fermano quasi tutti, in effetti sembra un posto molto accogliente. La nostra meta però è la cima del monte San Primo. Dietro al rifugio, infatti, a sinistra si diparte un sentiero. Cominciano i tornanti!

Lo stesso sentiero, appena percorso
la strada si fa sempre più difficile, tanto che in alcuni tratti bisogna aggrapparsi con le mani alle rocce e alle piante. Maddie e Mr. Bentley hanno bisogno di qualche aiutino per superare tratti particolarmente ripidi. Fa caldo ed è piuttosto umido, le mosche si appiccicano alla pelle sudata ogni volta che ci si ferma a riprendere fiato. Ma il luogo è bellissimo, il sentiero taglia in mezzo al bosco e il canto degli uccelli ci tiene costante compagnia. Mr. Bentley rimpiange la propria cuccia mentre Maddie è impaziente di vedere quel che verrà dopo. Incontriamo qualche altro escursionista, addirittura un paio di ciclisti che scendono, in direzione opposta, con la bici in spalla (pazzi!). Chiediamo informazione a loro e ci confermano che il sentiero, dalla parte opposta della montagna, è decisamente più agevole (loro l'hanno fatto in salita in bici).
Finalmente, dopo quasi due ore, la foresta improvvisamente si apre e la cima è a portata di mano. C'è una croce e un ripetitore radio, alimentato da vistosi pannelli solari.
Dalla cima si dipartono due sentieri, proprio sulla cresta, uno a destra, verso nord-ovest, l'altro a sinistra, verso sud-est. Sfortunatamente il tempo non è molto clemente. Non piove, ma è molto fosco, e il lago non si riesce a scorgere. Dovrebbe esserci invece una bella vista proprio dove il ramo di Lecco si divide da quello di Como, a Bellagio.
Prendiamo il sentiero di sinistra, quello che era stato percorso dai ciclisti che abbiamo incontrato prima. Poco più giù ci fermiamo in uno spiazzo per mangiarci un panino, e subito ripartiamo. La discesa è decisamente meno ripida e più facile della salita, ma è anche molto più lunga. Ad un certo punto troviamo un segnavia che indica per il Sentiero Italia, n. 1. Seguiamo quello, che ci porta, tra boschi e pascoli, fino ad una azienda agricola. Da qui prendiamo la strada asfaltata che ci porta giù fino a dove cominciava la sterrata appena prima del parcheggio.
Andata:
  • Tempo: 1:59
  • Distanza: 4.62km
  • Dislivello: 562m (578m in salita, 16m in discesa)
  • Altitudine: da 1151m a 1568m
Ritorno:
  • Tempo: 2:50 (inclusi 20 minuti di sosta per il pranzo)
  • Distanza: 6.48km
  • Dislivello: 562m (47m in salita, 609m in discesa)
  • Altitudine: da 1678m a 1116m
Traccia GPS dell'escursione.
In rosso la salita, in giallo la discesa: A: Parcheggio auto; B: Rifugio Martina; C: vetta monte S. Primo; D: Pausa pranzo; E: Intersezione con il Sentiero Italia n.1; F: Fattoria; G: Hotel dismesso.

40 commenti:

Unknown ha detto...

Il Monte S. Primo, Piano Rancio ed il Rifugio Martina sono luoghi che conosco molto bene perchè da adolescente (anni 1968/69/70) ci andavo in colonia. Infatti quell'imponente edificio in pietra che si trova prima del parcheggio per salire al rifugio non è un "hotel dismesso" ma bensì la colonia montana ex Opera Pia Bonomelli. Davanti alla colonia c'è un sentiero in salita nel bosco che porta ad una piccola chiesa, anch'essa credo in stato di abbandono.
Questi luoghi, nonostante siano trascorsi molti anni, li ricordo ancora con affetto e vedere la "mia colonia" in quello stato di degrado mi fa male al cuore.

dario ha detto...

Ciao, Annalisa.
Quell'edificio e' bellissimo. Non tanto l'edificio in se, ma il luogo in cui e' posto e la vista che, immagino, si possa vedere dalle terrazze. Peccato davvero sia in stato di abbandono... Mi chiedo perche' non venga rilevato da un privato per farci un hotel. So che l'idea non e' molto romantica, ma meglio che questo degrado, no?

Unknown ha detto...

ciao Dario,
leggo solo ora il tuo commento, dopo 4 anni ...... meglio tardi che mai non credi?
Condivido l'idea che possa essere rilevata da un privato ma più che per un albergo la vedrei meglio come residenza estiva per anziani.
Il luogo è di sicuro tranquillo e sopratutto salutare con tutte le pinete che la circondano, la montagna non è particolarmente alta, ci sono molti prati e sentieri per le escursioni a piedi non difficoltose ed inoltre c'è il bellissimo lago di Como raggiungibile in nemmeno mezz'ora di tempo con mezzi di trasporto.
Ma so che tutto questo rimarrà solo un sogno, chi vuoi che investa di questi tempi in una zona così "sperduta", senza particolari attrattive ed anche scomoda da raggiungere con mezzi pubblici?
Mi sa che la dovrò vedere, a malincuore, per molti anni ancora in quello stato di degrado.

Anonimo ha detto...

Anche io leggo soltanto ora questa discussione. Confermo trattasi di un edificio appartenuto all'Opera Pia Bonomelli. Fu la mia colonia estiva per quattro estati, dalla 3a alla 1a media. Conoscevo benissimo quelle zone perché quasi ogni giorno, dopo la preghiera mattutina nella chiesetta di cui si è fatto cenno, si facevano lunghe passeggiate su e giù per i boschi e i prati circostanti. Mi ricordo di una epica passeggiata fino a Bellagio con ritorno in pullman di sera stremati dalla fatica e sotto un violentissimo temporale. CI ritornai nel 2003 con mia moglie e fu molto doloroso vedere lo stato di abbandono del posto. Il campo di calcio era ancora lì, ma pieno di erbacce quasi irriconoscibile. Pochi sanno che proseguendo per un sentiero dentro nella pineta che partiva dalla parte antistante dell'edificio, si arrivava ad un campetto erboso, più piccolo, ma molto bello.

Anonimo ha detto...

Solo ora vedo questi commenti. Negli anni '80 passavo ogni estate due mesi come collaboratrice.
Tanta tristezza vedere questo degrado.
Avrei piacere di risentirmi con qualche ragazza che ha vissuto come me questa bellissima esperienza.

Annalisa ha detto...

E chi non se la ricorda la mitica gita a piedi dalla colonia fino a Bellagio??
Partenza all'alba (o quasi) dopo aver fatto come ogni mattina l'alza bandiera, con annesso inno nazionale, nel piazzale antistante la colonia (tutti schierati a squadre partendo dai più piccoli ai più grandi) e ritorno in pulmann di pomeriggio inoltrato stanchi morti ma con tanta gioia nel cuore.
Quando ho frequentato la colonia negli anni 1968/69/70 il direttore era Padre Noè Ceriani, dei Padri Missionari Oblati di Rho, qualcuno se lo ricorda??
Era lui che organizzava e ci accompagnava personalmente per tutto il percorso tra i boschi e gli alpeggi fino a Bellagio.
Un sacerdote come lui non se ne trova più, un vero compagno di giochi, la sua allegria contagiava tutti i bambini, a quelli che piangevano perchè avevano nostalgia dei genitori lui aveva sempre una buona parola.
Anche le s.messe che celebrava erano speciali, molto animate e piene di canti che lui stesso ci insegnava.
Ricordo la chiesetta della colonia ed il campetto dove andavamo a giocare a pallone e le scarpinate su al rifugio Martina per gustarci un gelato o una bibita.
E le caramelle o i gelati acquistati al baretto "da Piero" (ora non esiste più, è un rudere) poco prima di arrivare alla colonia o la capanna del latte il cui proprietario ci offriva la cioccolata ed il latte appena munto.
Sono trascorsi parecchi anni ma i bellissimi ricordi delle vacanze estive trascorse in colonia a S. Primo sono rimasti indelebili nella mia mente.
A volte mi chiedo come è possibile ......... ci sono dei giorni che non ricordo quello che ho fatto poche ore prima mentre ho ancora negli occhi e nella mente situazioni, ambienti e visi di persone conosciute 50 anni fa.
Adoro questo luogo, l'ho segnalato anche al FAI qualche anno fa come il "Mio Luogo del Cuore" personale!!!

lalle ha detto...

Nessuno ha qualche foto dell'epoca? Mi piacerebbe vedere com'era bello quell'edificio a quei tempi...leggendo i vostri commenti mi sono immaginata i luoghi..le storie...che bello!

Annalisa ha detto...

Io posseggo 3 foto in b/n scattate da qualcuno davanti alla veranda e nel boschetto a lato della colonia dove erano posizionate le altalene e altri giochi.
A quei tempi non c'era la possibilità di scattare foto come adesso che anche i bambini che frequentano le elementari posseggono cellulari di ultima generazione.

ginni ha detto...

Mi chiamo Virginia (Ginni) e ho fatto l'assistente di colonia a S.Primo verso la fine anni '60,inizio anni '70.Mi ricordo tutte le cose che avete raccontato e in particolare il fatto che li',dopo circa 15 anni che non la vedevo,ho trovato la suorina che mi curava quando andavo all'asilo(suor Giannina,molto giovane ,dell'ordine di Marisa Ausiliatrice).Avevo da seguire un gruppo di circa una decina di maschietti dai 5-6 anni,mi ricordo la passeggiata alla capanna del latte,dove si poteva prendere il sole nel nostro giorno di riposo e assaggiare le zucchine con le uova che faceva il proprietario della baita.E ancora:un temporale verso la fine di agosto che abbasso' di molto la temperatura e che imbianco' la Grigna che vedavamo dalla colonia.Si,ho rivisto l'anno scorso la colonia in stato di abbandono e mi si e' stretto il cuore...Era un posto dove sentivi cantare" Viva la gente" da tanti bambini,dove si rideva e si giocava...E' passato un sacco di tempo,ora quei bambini sono piu' che adulti...se qualcuno mi vuole contattare lascio la mia mail ginny.milani@virgilio.it

Annalisa ha detto...

Ciao Virginia, ti contatto volentieri con email.
Annalisa

enrica ha detto...

Ciao a tutte le persone che mi hanno lucidato la memoria!!!Io mi chiamo Enrica e sono della provincia di Milano anch'io faccio parte di quelle bambine della colonia Bonomelli!!!Ho fatto due anni d'estate poi altri tre alla colonia Bonomelli di Cesenatico.Mio papà lavorava alla SIEMENS ELETTRA e se qualcuno faceva parte di questa ditta forse si ricorda come avevamo modificato questo nome. ( Sembra Impossibile Essere Miliardari Eppure Noi Siamo E Lo Elenchiamo Sempre Sempre Rispettivamente Amandoci ) Qualcuno ricorda??? Io mi ricordo quando si andava in gita a Bellaggio tutti quegli scalini per arrivare al lago e le buonissime polpette???Io l'ultimo anno ero nel dormitorio della mansarda. Un abbraccio a tutti e spero leggere ancora ricordi.

Annalisa ha detto...

Ciao Enrica, anch'io abitavo in un paese della provincia di Milano divenuta ora provincia di Monza Brianza.
Ricordo perfettamente che c'erano i bambini della Siemens Elettra, mentre io ero del gruppo Borletti.
Anche il mio dormitorio era in mansarda. Io ho trascorso tre estati a S. Primo.
Ricordi padre Noè Ceriani e padre Dante, i sacerdoti che dirigevano in quegli anni la colonia??

enrica ha detto...

Ciao Annalisa si grazie a te mi sono ricordata , la chiesina, mi ricordo nel retro della colonia le lavanderie,poi??? Io allora avevo 9/ 10 anni magari chissà quante volte ci siamo viste parlate. Io in questi anni ho cercato su internet di rintracciare qualcuno ma senza risultati non sono molto tecnologica!!! Oggi mi sono trovata su questo sito e non mi sembrava vero!!!

enrica ha detto...

AH!!!!! Dimenticavo ho letto che hai delle foto se ti va me le manderesti????Io sono su facebook enrica Arrigoni Carpaneto piacentino

Annalisa ha detto...

Enrica ho attivato i contatti su Facebook.
A risentirci..... ciao

Enrico (Bellagio) ha detto...

Ciao Annalisa, leggevo tutta la discussione... solo una precisazione.... la colonia montana ex Opera Pia Bonomelli prima di essere colonia, era un hotel..... il Grande Albergo Parco San Primo.... edificato nel 1928.... poi nel marzo 1946 ci fu una valanga causata forti nevicate che seppellì e distrusse la dependance uccidendo 11 persone... da li inizio un periodo di declino per l'hotel che dopo la ristrutturazione tento un rilancio: cambio nome in Chalet Selva per un breve periodo, per poi trasformarsi in colonia montana Bonomelli dagli inizi del 1950.... se nn erro dal 1952-1953..... Scusa l'intrusione

Annalisa ha detto...

Enrico, nessuna intrusione anzi ..... grazie infinite per la tua precisazione.
Già ai tempi, quando frequentai la colonia, dedussi che era stato in precedenza un albergo perché, entrando sulla sinistra, ricordo che c'era ancora posizionato un bancone di legno (da hall) con le caselle delle chiavi.
Ho cercato invano su internet notizie al riguardo ma non le ho trovate. Non ho mai saputo nemmeno della valanga che fece 11 morti. 😱
Leggo che sei di Bellagio, quindi credo che per te sia più semplice reperire queste memorie storiche.
Saluti! Annalisa

Enrico (Bellagio) ha detto...

Io adoro la montagna di San Primo e le sue storie.... a mi ero informato tempo fa, facedo una piccola ricerca sfruttando il fatto che vivo a bellagio, infatti su internet non c'è molto.... ma qualcosina sulla valanga ho trovato... sono passati piu di 70 anni... e sotto certi aspetti ricorda molto la tragedia della valanga che seppellì l'Hotel a Rigopiano.... ad essere sincero non son sicurissimo sul cambio nome in Chalet Selva, è passato qualche anno da quando mia suocera mi racconto, lei aveva 10-11 anni e si ricorda... adesso indaghero nuovamente!

navigator77 ha detto...

Anche se quando voi frequentavate la colonia non ero neppure nato, passando un paio di anni fa con mia moglie sono rimasto molto colpito dall'edificio e dalla sua posizione, ed il primo pensiero è stato proprio "come sarebbe bello potergli dare vita"!
Cercavo informazioni storiche su cosa fosse stato, e sul come mai fosse stato abbandonato (avevo ipotizzato un cedimento o una frana, ma da quel che leggo non è andata così)

Annalisa ha detto...

Ciao Navigator77, l'abbandono ed il degrado della colonia credo siano dovuti al fatto che, dopo gli anni '80, poco alla volta sono state chiuse tutte le colonie. Un esempio lampante sono le numerose colonie della riviera romagnola che tuttora giacciono in condizioni pietose.
Un vero peccato non poterle ridare vita .....

navigator77 ha detto...

Ciao Annalisa, però stavo leggendo che in questi giorni è stato emesso un bando dal demanio per la riqualificazione di molti edifici abbandonati in tutta Italia, a condizioni vantaggiose (ed altri dovrebbero seguire).
La speranza è che possa essere inserito in un progetto del genere!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
ho passato almeno tre estati in questa colonia, a cavallo tra gli anni 70 e 80.
Dormivamo in camerate di almeno 15/20 ragazzi. Mi ricordo bene le divise dei ragazzi della siemens (io ero figlio di dipendenti della elettro condutture), le partite di calcio nel campo sotto l'edificio principale e la proiezione dei film in una di quelle ali laterali.
Se non ricordo male il prete che dirigeva la struttura si chiamava Padre Andrea e aveva un furgone Fiat rosso con cui ci portava in giro.
E poi le gite sul monte San Primo, le partite a palla prigioniera in strada ed altri bellissimi ricordi.
Tempo fa ho rivisto l'edificio. Me lo ricordavo molto più grande, ma forse ero semplicemente piccolo io.
Che bei ricordi ...
Marco

Anonimo ha detto...

Io ho passato due estati in quella colonia di San Primo 1962-63,veramente momenti indimenticabili,le passeggiate alla capanna del latte e anche alla capanna delle viole,tutti i giochi fatti all'esterno,salta cavallina,ruba bandiera....e le giornate passate a giocare nella dependance di legno quando fuori era brutto tempo,la gioia alla Domenica quando venivano i nostri genitori e andavamo a mangiare tutti insieme nei prati circostanti,ricordo ancora tutto perfettamente nonostante siano passati parecchi anni.Comunque oggi ci sono andato é ancora tutto uguale deprimente il vedere tutte le porte e finestre sbarrate,comunque l'edificio é tutto protetto con reti con divieto di entrare per lavori in corso, girando sul fianco e sul retro ho visto che le fondamenta e i muri sul retro sono tutti nuovi qualcosa stanno facendo,però cosa non lo so!Ciao

emanuele ha detto...

ciao a tutti sono Emanuele
tutto quello che avete scritto è vero, io ho trascorso ben 7 anni in quella colonia che ricordi, da padre Ceriani a tutte le suore che ci accudivano e le camminate fino a Piano Rancio, quei dormitori immensi ora quando lo racconto a mia figlia mi prende per un extra terrestre!, le due verande i tornei a bigliardino e l'alza bandiera alla mattina con l'inno nazionale. ora leggendo lo stato attuale dell'edificio mi rincresce molto vedere un parte della nostra vita lasciata allo sbando.
un vero peccato
ciao da Emanuele

Annalisa ha detto...

Ciao Emanuele, ti ringrazio di aver condiviso la tua testimonianza. Tutto quello che hai scritto l'ho vissuto anch'io: Padre Ceriani, Piano Rancio con la colonia dei Martinitt, la capanna del latte, il rifugio Martina ...... Nonostante siano trascorsi 50 anni ho ancora dei bellissimi ricordi delle vacanze trascorse in colonia, ricordi indelebili che terrò per sempre nel cuore.
Un abbraccio, Annalisa

Unknown ha detto...

Anch'io ho passato l'estate del 1956 nella colonia Bonomelli ed ho dei ricordi bellissimi ed indelebili. Purtroppo non ho fotografie. Sarei felice se qualcuno potesse farmene avere via mail. Sarei anche felice di poter condividere quei ricordi. Un abbraccio a chi legge. Egidia.

Unknown ha detto...

Anch'io ho passato l'estate del 1956 nella colonia Bonomelli ed ho dei ricordi bellissimi ed indelebili. Purtroppo non ho fotografie. Sarei felice se qualcuno potesse farmene avere via mail. Sarei anche felice di poter condividere quei ricordi. Un abbraccio a chi legge. Egidia.

Unknown ha detto...

Io e mio fratello siamo stati in quella colonia penso negli anni 70 mi piacerebbe rivederla in ke stato è ora

Unknown ha detto...

Qualcuno ha qualche foto di quegli anni mi trovate su fb Elvira pati grazie

Unknown ha detto...

Ciao. Sono uno dei bambini che ha trascorso giorni felici in quella colonia penso negli anni 76-77 .
Anche se sono passati 43 anni ho dei frammenti di ricordi piacevoli di quelle estati.
Ho rivisto per caso l’edificio ormai abbandonato circa 25 anni fà.. Ricordo ancora le due verande dove si giocava a biliardino e si vedeva il cineforum la sera.
Ricordo la chiesetta e la salita sul monte S.Primo e a metà percorso le scorpacciate di mirtilli raccolti.
Grazie per avermi aperto i cassetti della memoria
Armando

Anonimo ha detto...

Ciao sono Giuseppe andavo alla colonia della Bonomelli perchè il mio papa lavorava alla MOTOM di Milano in Via Iapomo Palma, ricordo che la partenza per San Primo era con Pulman da Milano con ritrovo in foro buonaparte, un ricordo solo per i gemelli credo Tibolla, e qualche bimbetta dove si provavano le prime simpatie (LILLI). Ricordo molto volentieri e estrema simpatia le signorine che ci accudivano veramente pazienti e molto brave con noi tutti.
Ricordi indimenticabili avvenuti circa negli anni 1961 o 1962
Se qualcuno mi legge un saluto, e anche se in questo momento non e consentito un forte abbraccio.
Giuseppe

Anonimo ha detto...

Sono Franco e sono stato in colonia nel 1954. Non ho tanti ricordi anche perchè mi sono preso il morbillo e mia madre venne a prendermi per riportarmi a casa.
Non sono più tornato a S.Primo.
Ho quattro foto tra cui quella del mio gruppo.
Se a qualcuno interessa mi lasci un recapito email.
Saluti a tutti.
Franco

Anonimo ha detto...

Ciao sono roberto ho frequentato per 5 anni questa colonia dal 1961 al 1965, quanti ricordi le camminate alla capanna del latte le partite a piano rancio contro i martinitt. Ho spolverato questi ricordi perchè propio ieri mio figlio durante una gita fuori porta si è fermato a pranzo presso un rifugio martina a monte san primo, e dalle foto erano immagini gia viste, e si erano propio della nostra colonia bonomelli. Mi sono ripromesso di tornarci molto presto

Annalisa ha detto...

Che bello vedere che, dopo tanti anni, qualcuno scriva ancora i suoi ricordi riguardo la nostra amata Colonia Bonomelli.
Il mio primo commento è del gennaio 2011, quindi 11 anni fa e l'ultimo commento è di 2 giorni fa.
E' praticamente passato un decennio, ma la situazione strutturale della colonia è praticamente immutata, sempre nello stesso stato di degrado.
Sono stata al Rifugio Martina lo scorso mese di agosto e, passandoci obbligatoriamente davanti, ho visto che sono state aggiunte, intorno all'edificio, delle reti di sicurezza con cartelli di divieto di oltrepassarle e sono state sbarrate la porta di ingresso, le verande e alcune finestre.
Nient'altro che possa far presagire che c'è in corso una ristrutturazione.
Vedremo in futuro, ma sono molto scettica.
Un caro saluto a tutti!
Annalisa

navigator77 ha detto...

Curiosando in rete, ho visto che pochi anni fa gli è stata dedicato un articolo in un blog:
https://cameraobscura.blog/2019/06/07/quellinverno-a-san-primo-con-la-neve-rosso-sangue/

Annalisa ha detto...

Grazie infinite navigator77 per averci condiviso questo articolo, molto emozionante per quanto c’è scritto, ma anche per le foto per me inedite .
Enrico di Bellagio nei precedenti commenti aveva già accennato alla frana che provocò 11 vittime e, da questo articolo, ne abbiamo la conferma.
Ora ho un altro tassello, un altro pezzo di storia da aggiungere ai ricordi personali vissuti in colonia.
Grazie!! Buona giornata
Annalisa

Anonimo ha detto...

C'ero anch'io Stefano di Cesenatico

Anonimo ha detto...

Io lo conosco bene il campetto

Anonimo ha detto...

Anch'io c'ero sono Stefano razzani di Cesenatico .ricordo che oltre a don Ceriani c'era anche don Dante e oltre al campetto ricordo i Martinis le sfide a calcio e lo sbarco sulla Luna che abbiamo visto in televisione alla colonia .bei tempi !!!

Anonimo ha detto...

Ciao, sono Antonella e ho frequentato la colonia nel 1985 e 86, insieme a mia sorella, con il gruppo dei figli dei dipendenti dell'Elettrocondutture di Milano. Credo che dopo quegli anni lo abbiano abbandonato. Ci sono tornata nuovamente proprio oggi. È sempre emozionante ritornarci, così come è altamente sconfortante vedere l'edificio in condizioni sempre peggiori. Una nostalgia incredibile mi assale ogni volta che vado lì. Le gite tra sentieri e prati, le scorpacciata di mirtilli che mettevo nella borraccia ormai vuota. Ricordo che una volta le cuoche li hanno messi in un piatto con una spolverata di zucchero per fare merenda. Il campo da calcio, le gare per costruire le capanne nel bosco vicino. Sarebbe bello poterci ritrovate tutti e scambiarci ricordi, proprio lì, vicino alla colonia.