lunedì 6 dicembre 2010

Per quelli che hanno tendenza a dimenticare...

Dunque, cominciamo dalle origini.
Questo signore qui, a sinistra nella foto,
e' Adolf Hitler. Quello stesso che teorizzo' ed applico' la persecuzione di alcune minoranze etniche e sociali della Germania del primo dopoguerra: omosessuali, zingari rom e sinti, pentecostali, testimoni di geova, oltre che ebrei.
Nella stessa foto appare, sulla destra, l'italico Duce, Benito Mussolini. Forse un po' piu' mite del primo, ma anche lui non proprio solidale con le minoranze etniche. Fu quello che fece firmare le leggi razziali al re, che istitui' campi di concentramento in italia. Sembra storia remota, ma, andando indietro di solo un paio di generazioni, i miei nonni hanno da parte loro patito il regime militare dittatoriale di quell'ometto che, visto con gli occhi di oggi, sembra piu' solo una caricatura di se stesso.

Poi c'e' stata una guerra mondiale. E, verrebbe da credere, come ci hanno insegnato da piccoli, che la vittoria dei partigiani e degli alleati ha sigillato sotto una lapide ai caduti quelle atrocita'. Che il fascismo e il nazismo siano ormai cosa morta.
Ma, dopo la fine della guerra, in Italia, sorprendentemente il fascismo continuava a prosperare. In queste foto,
il signore piu' anziano, coi baffi, giusto per ricordarlo a quelli che non se lo ricordano, e' Giorgio Almirante, fondatore del Movimento Sociale Italiano, gia' fascista durante il primo dopoguerra. Fa un po' specie ricordarlo parlamentare della Repubblica, se si pensa all'Almirante fascista, firmatario del Manifesto della razza, collaboratore della rivista La difesa della razza. Prendo da Wikipedia due significative citazioni: "il razzismo è il piu' vasto e coraggioso riconoscimento di se' che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza [...] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera" (1938); "Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta [...] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo" (1942).

In quelle foto, l'altro tipo e' Gianfranco Fini, che prese le redini dell'MSI dopo Almirante definendolo "un grande italiano" e "il leader della generazione che non si e' arresa". Da allora tante cose sono passate. L'MSI e' diventato AN e poi e' confluito nel PdL. Fini ha rappresentato il mezzo con cui Berlusconi e' riuscito ad andare al potere. E anche quello che ad oggi sembra essere la causa della morte politica di Berlusconi, con la fondazione di Futuro e Liberta'. L'alleanza e' fruttata ai fascisti lo sdoganamento nella democrazia.
In tutto questo io ci vedo una certa continuita'. Il Fascismo si e' insediato nella vita di tutti noi ed e' sopravvissuto da Mussolini ad Almirante, e con Fini e' ancora li'.

Oggi il problema e' Berlusconi, si'. E non mi dispiace l'idea di un governo "di unita' nazionale", allargato tra le sinistre, i finiani e l'UDC, allo scopo di superare Berlusconi e l'era del berlusconismo, un governo "di transizione" che ci consenta di arrivare a elezioni serie che facciano da base alla ricostruzione della democrazia (anche se mi pare che proprio di Fini sia la responsabilita' complice di tutto questo).
Mi va bene gettare una secchiata d'acqua fresca sul passato per dare una bella lavata al pavimento prima di cercare di costruirci sopra un futuro accettabile.

Ma non prendiamoci in giro: questo signore, un fascista era, un fascista e' e un fascista sara'.

2 commenti:

giovanna ha detto...

Bel bel bel post!
Neppure io mi fido di...quello là!

g

ps: Dario, ti seguo eh, seppure non lascio traccia. Ho un periodo... uuff uuff... stanchezza, chiusura....
ma oggi, senso di colpa. grazie Dario.

dario ha detto...

;-) Grazie Giovanna, di aver lasciato una traccia del tuo passaggio, 'sta volta.
Spesso ti chiedi se val la pena di stare a scrivere quando poi finisci per credere che nessuno ti legga.