lunedì 7 novembre 2011

In nome delle scimmie...

Allora, vorrei parlare del luau o di altre amenita' delle Hawaii, ma per quelle cose mi serve un po' piu' di serenita' d'animo, e adesso invece mi preme un altro post politico.

Premessa:
Io mi ritengo di sinistra, sicuramente, anche se fatico ad identificarmi in un partito di sinistra esistente (credo che questo "anche se" sia il dramma di tutto il popolo della sinistra... sbaglio?).
E in quanto di sinistra credo che Berlusconi se ne dovrebbe andare. O meglio, credo che l'uscita di scena di Berlusconi sia l'unico modo per salvare l'Italia dal fondo del baratro in cui stiamo rovinosamente precipitando. Credo e ho sempre creduto, da che Berlusconi ha cominciato a calcare la scena politica (e invero anche da prima!), che Berlusconi sia un ladro, un mafioso, uno che e' totalmente indegno a rappresentare i cittadini italiani (e non per merito di questi, ma per demerito di quello). Da subito (ricordo in particolare che la prima volta che ho cominciato a temere per l'Italia e' stato quando Emilio Fede ha fatto il primo TG speciale sulla prima guerra del Golfo) ho capito che Berlusconi aveva troppo potere, e che lo avrebbe esercitato per i propri interessi, in competizione con gli interessi dei cittadini.
Credo quindi che Berlusconi debba sparire dalla scena politica, e credo che anche quando lo facesse, dovremmo rimanere all'erta che non ne combini qualcun'altra per salvarsi il proprio e per vendere il culo dell'Italia.
Che se ne vada, in nome dell'Italia, dell'Europa, di Dio, e anche delle Scimmie, come dice Staino l'evoluzionista.

Ora,
Detto questo, pero', quando Berlusconi dice che rimarra' al potere finche' il suo governo sara' sostenuto da una maggioranza, ritengo che, anche se le sue motivazioni per dire cio' sono tutt'altre, non stia affatto contravvenendo alle regole. Anzi.
Sapevo che siamo in una democrazia, e in una democrazia il popolo e' sovrano. Siamo in una democrazia rappresentativa, e quindi in rappresentanza del popolo il Parlamento e'
sovrano. Non il presidente del consiglio o il presidente della repubblica, ma il Parlamento. E dove il Parlamento sostenesse il governo, il presidente del Consiglio non solo ha il diritto, ma anche il dovere di governare.
Come dicevo nella mia premessa tuttavia auspico (con la stragrande maggioranza del popolo italiano, spero), che Berlusconi se ne vada. Ma ritengo quanto mai bizzarro soltanto supporre che a decidere questa dipartita sia Berlusconi stesso, che sta li' per interessi personali, e quand'anche non avesse interessi personali dovrebbe stare li' per mandato democratico.
Non e' Berlusconi che deve fare un passo indietro. E' piuttosto il Parlamento che, capendo che Berlusconi non e' in grado di governare, dovrebbe sfiduciarlo.
Io sono ingenuo si', ma non cosi' tanto. Non e' che credo che i parlamentari non abbiano capito che Berlusconi se ne deve andare. E' che e' loro convenienza rimanere dove stanno. E' che sono tutti stati comprati da Berlusconi. Tutti? Be', non tutti. Ci sono quelli che dalla prima ora erano Berlusconiani convinti, credo. Quelli non sono stati comprati. No, credo che ad essere stati comprati siano tutti quegli Scilipoti che sono stati nominati dalle opposizioni, non dalla maggioranza. Insomma, se io dovessi comprarmi qualcosa non mi comprerei una cosa che gia' ho. Mi comprerei una cosa che appartiene a qualcun altro.
Berlusconi, se dovesse contare solo sui parlamentari che furono nominati alle ultime elezioni nelle sue fila (PdL+Lega+AN o come diavolo vogliamo chiamare i postfascisti), non avrebbe la maggioranza da tempo. Invece ce l'ha perche' puo' contare su alcuni parlamentari nominati dai partiti dell'opposizione che ora hanno cambiato bandiera. E non e' che li si puo' assolvere dicendo che hanno cambiato sinceramente opinione. No, sono indifendibili perche' hanno venduto il mandato popolare per trenta denari.
Cioe', praticamente, noi, popolo della sinistra, abbiamo votato dei partiti che hanno nominato delle persone le quali poi, per un pugno di soldi, hanno fatto esattamente il contrario di cio' che noi implicitamente abbiamo chiesto loro. E ora siamo qui a chiedere a Berlusconi di fare un passo indietro? Ma in nome di Dio, se ne vadano loro, tanto per cominciare! Quei corrotti nominati dalle opposizioni! Sono loro che hanno venduto l'Italia.

Ma com'e' potuto essere?
Vien da chiedersi come sia possibile questo mercato di Parlamentari. Io una (parziale ma indubbia) risposta ce l'avrei. Il mercato delle vacche e' l'effetto del Porcellum (tanto per usare un linguaggio da fattoria). Un sistema elettorale che prevede che i parlamentari siano nominati dai partiti e non eletti dal popolo, un candidato, se vuole godere degli stessi privilegi ed essere nominato di nuovo deve fare l'interesse di chi potenzialmente puo' nominarlo di nuovo. Quindi quello che paga di piu'. Berlusconi.
Ma uno fa il deputato per godere di privilegi? Be', chiediamo conto di questa affermazione immorale a chi ha nominato quei brutti ceffi.
Mi si dira' che il Porcellum e' stato inventato da uno che stava dalla parte di Berlusconi. Si', e' vero. Ma, almeno a parole, lo stesso tipo che l'ha inventato si e' anche pentito di averlo fatto. Era pronto a fare un passo indietro per riformare la legge elettorale appena riformata, ma invece no. Proprio Veltroni (e non dico uno sfigato di un insignificante partitino della sinistra, ma il leader della piu' grande forza d'opposizione) ha deciso di affrettarsi a cavalcare proprio quella Porcheria, e non per governare, ma per rafforzare il potere di quel partito, e magari il suo personale all'interno di esso. Praticamente a chiedere a Berlusconi di dimettersi e' quel PD che per interesse politico ha cavalcato il Porcellum che e' causa della corruzione del Parlamento che e' a sua volta la base del sostegno a Berlusconi.
Ma solo io ci vedo qualcosa di contraddittorio in questo?

E dopo?
Che poi, supponiamo che Berlusconi se ne vada finalmente a casa.
Il PD ha detto, in coro con tutte le forze di opposizione, che a quel punto la sinistra e' pronta per governare, e per condurre l'Italia alla salvezza.
Certo io credo che finche' Berlusconi e' al potere l'Italia cadra' sempre piu' in basso. Ma non credo di sicuro che la causa della primavera Italiana potra' mai essere l'uscita di scena di Berlusconi. Ci vorrebbe qualcuno che faccia qualcosa.
Bersani si dice pronto a fare questo qualcosa.

Tra parentesi:
A me l'idea di un governo tecnico non piace affatto, perche' da che mondo e mondo i governi tecnici servono per prendere decisioni impopolari senza che le forze che lo sostengono se ne prendano le responsabilita'. In altre parole ho paura che un governo tecnico finira' per ridure i diritti dei lavoratori, le liberta' sociali, i soldi e i servizi ai cittadini (esattamente come Berlusconi ha promesso all'Europa di fare), perche' tanto alla fine non sara' colpa di nessuno. In conclusione ci fara' subire lo stesso prezzo del governo Berlusconi, ma ce lo fara' accettare con meno lacrime.
Il governto tecnico non mi piace, ma per uno politico ci vorrebbero le elezioni. E anche ammesso di avere il tempo di farle, e' impensabile farle con il Porcellum. E quindi il governo tecnico e' necessario per ricoprire il tempo tecnico di superare il momento critico e nel frattempo aprire la strada alle elezioni con un sistema nuovo.
...sempre che il governo tecnico si ricordi di riformare il sistema elettorale, altrimenti saremo da capo, perche' finira' che in Parlamento ci andranno dei corrotti che, per proprio interesse personale faranno l'interesse di chi paga meglio, che si chiami Berlusconi o no.
Chiusa parentesi.

Bersani si dice pronto a fare questo qualcosa, dicevo. Ma non sara' una buona idea spiegarci anche di che cosa si tratta? Fugherebbe i dubbi che anche un governo di centrosinistra - tecnico o no che sia - abbia la minima idea di come uscire da questo arrocco. Che' invece Bersani ha ben chiaro che cosa bisogna fare, vero? Sembra stia ripetendo da giorni proprio questo concetto.

C'e' almeno una manciata di blogger che seguo che mi direbbero che qualunque schifezza di governo di qualunque colore sara' senz'altro meglio di Berlusconi. E' vero. Meglio, ma non sufficiente.
Cioe', non e' troppo difficile trovare uno che governi meglio di Berlusconi. Anche uno che facesse andare la situazione un po' meno male di quanto faccia Berlusconi sarebbe meglio di Berlusconi, ma la situazione continuerebbe ad andare molto male. Se poi, tamponando la crisi, volessimo anche risparmiare i diritti degli Italiani, allora non ci serve un qualunque imbecille meglio di Berlusconi, ma uno bravo.
E chi e' quello bravo? Bersani?

4 commenti:

giovanna ha detto...

Non lo so non lo so, non so rispondere alle tue domande pure sacrosante!
So solo che quello se ne deve andare! Ma hai sentito oggi l'annuncio, poi smentito, delle sue dimissioni?
La Borsa di Milano che vola, lo spread che scende e poi... tutto rovesciato!
Quindi, più chiaro di così?
In nome dell'Italia, dell'Europa, di Dio, delle Scimmie e dei mercati, vattene!
ciaoo,
g

Artemisia ha detto...

Non sono una bersaniana e lo sai. Tuttavia dal punto di vista dell'economia credo che Bersani sia competente. Certo non è un bolscevico però le proposte che gli ho sentito fare al Palazzo dei Congressi a Firenze il 14 ottobre mi parevano ragionevoli (probabilmente sono le stesse che puoi trovare in rete). Poi bisognerà vedere se ci sarà lui al governo e con chi. Di sicuro dovessi essere costretta ad affidare a qualcuno il portafoglio, mi sentirei più tranquilla affidandolo a lui che a Renzi.

Artemisia ha detto...

Ecco qua, per esempio:
http://www.unita.it/economia/bersani-pd-ecco-come-uscire-dalla-crisi-1.345454

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-08-05/pd-pronto-confronto-083103.shtml?uuid=AaKAcztD&fromSearch

Poi naturalmente tra il dire e il fare....

dario ha detto...

Letti gli articoli.

Mah, Artemisia. Mi sa che sono rimasto indietro.
Le mie informazioni le prendo da Radio Popolare, da RaiNews e dalla rete, ma quelle "idee e proposte specifiche" io non le ho viste, Cerchero' meglio. Forse semplicemente in tutte le interviste a Bersani non sono state nominate per questioni di "montaggio". O forse perche' non si vuole pubblicizzare provvedimenti impopolari. Penso pero' che proposte come "Politiche industriali orientate alle reti, alla tecnologia e alla ricerca, all'efficienza energetica, alla dimensione d'impresa, indirizzandole in particolare alle risorse potenziali del Sud" non siano veramente delle proposte. Chi e' che non condividerebbe? Bisogna pero' spiegare come si vogliono realizzare quelle cose. Magari l'ha fatto, e a me e' sfuggito.

Tra il dire e il fare, come fai notare, c'e' di mezzo il mare. Quelle proposte bisogna infatti che siano condivise, o almeno accettate da tutte le forze che potessero costituire un governo di unita' nazionale. E questo e' un altro paio di maniche.

Renzi, nelle ultime "boutade" non e' piaciuto nemmeno a me. Ma ancora meno mi e' piaciuta l'irritazione dei vertici del PD che ha sollevato la folla fischiante contro di lui semplicemente perche' si e' permesso di dire una sacrosanta (lapalissiana) verita': quando uno perde deve togliersi di mezzo, perche' se no, al prossimo giro perdera' di nuovo. I Democratici Americani insegnano. Si sono persi per strada fini e nobili (ma perdenti) politici come Al Gore, che da solo sarebbe in grado di oscurare l'intero PD italiano.