lunedì 4 novembre 2013

Cancellieri

La notizia dell'intercettazione della Cancellieri, a botta calda, mi ha fatto sussultare.
Perche' non e' che mi piaceva tantissimo, la Cancellieri, ma mi pareva comunque una figura pulita, qualita' che giudico di primaria importanza, coi tempi che corrono.

La prima cosa che mi e' venuta in mente e' che forse non e' poi cosi' integerrima, visto che e' cosi' legata alla famiglia Ligresti (cosa di cui non sapevo nulla - che ignorante!).
Questo pero' puo' non voler dire niente. Scoprire che un mio amico e' un ladro non intaccherebbe affatto il mio rigore morale.

La seconda cosa che ho pensato e' che la pur lecita amicizia della Cancellieri con i Ligresti non dovrebbe affatto giustificare un atteggiamento di lei in loro difesa morale. Se scopro che il mio amico e' un ladro, non e' che cerco di giustificarlo perche' e' amico. Semmai il contrario: mi sentirei tradito da lui proprio perche' mio amico.
Pero' e' anche vero che se il mio amico finisse in carcere, ne soffrirei per empatia.

In successione ho pensato che se pure sia lecita l'empatia della Cancellieri nei confronti di Giulia Ligresti, be', questa empatia non giustifica un favoritismo. Nel paragone del mio amico ladro, la mia amicizia non potrebbe mai giustificarmi nell'atto di fornirgli la classica lima nella torta per tagliare le sbarre.
D'altra parte la giustizia Italiana non dovrebbe essere una mannaia. Ci sono circostanze in cui dovrebbe sollevare dal carcere. E il caso di Giulia Ligresti potrebbe rientrare in questa categoria.

Infine ho pensato che le condizioni in cui versava Giulia Ligresti non sono in fondo diverse da quelle di molti altri, e se e' giusto scarcerare lei, dovrebbe essere altrettanto giusto scarcerare loro. Non mi va bene che Giulia Ligresti sia favorita rispetto a loro semplicemente perche' amica della Cancellieri.
Ma pare che la Cancellieri abbia interceduto anche per una quarantina di altri. L'"umanita'" della Cancellieri, come dice lei stessa, dovrebbe essere libera di esprimersi non meno che in chiunque altro. Quindi niente condanna morale da parte mia nemmeno da questo punto di vista: salvare una persona da un'ingiustizia e' meglio che non salvarne neanche una. Salvarne 40 e' meglio che 39.

C'e' pero' il particolare che la Cancellieri e' ministro della Giustizia. Se non mi sta bene che faccia favoritismi ad una che e' sua amica, mi sta ancora meno bene che faccia favoritismi a quaranta persone che magari non sono nemmeno suoi amici.
Adesso, per vedersi rispettati i principi di umanita' della giustizia italiana occorre scrivere una letterina al ministro della giustizia tipo "Caro Babbo Natale, fammi uscire presto di prigione..."? Io credo che se c'e' una regola da applicare bisognerebbe applicarla non a uno, non a qualcuno, ma a tutti indiscriminatamente. Guarda caso, l'applicazione di quella regola credo competa proprio al ministro della Giustizia.
Se salvo dalla prigione quaranta persone, ma lascio al loro destino tutte le altre (tanto che cinquanta all'anno se ne suicidano!) allora, nella qualita' di Ministro della Giustizia, dovrei dare un giudizio morale non tanto per le quaranta che ho salvato, ma per tutte le altre per cui invece non ho mosso un dito.

2 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

"Se non mi sta bene che faccia favoritismi ad una che è sua amica, mi sta ancora meno bene che faccia favoritismi a quaranta persone che magari non sono nemmeno suoi amici.

Non credo, Dario, che abbia "favorito" i 40 che non sono suoi amici: ritengo semplicemente che abbia preso in considerazione le situazioni gravi che le venivano segnalate e che sia - giustamente, a mio parere - intervenuta.
Nel mucchio, poi, c'era anche Giulia Ligresti. E se si fosse suicidata in carcere? Avrebbe qualcuno chiesto le dimissioni del Ministro? O no?

La secnda che ho detto?

dario ha detto...

Uhm.... non credo che se si fosse suicidata in carcere Giulia Ligresti qualcuno avrebbe mai chiesto le dimissioni della Cancellieri. Perche' mai?

Mio zio e' nelle stesse condizioni di Giulia Ligresti (non e' vero, ma e' plausibile). Ho telefonato a mia zia e le ho detto che qualunque cosa io possa fare per scarcerare lo zio l'avrei fatta.
Peccato che io, non essendo ministro della Giustizia, c'e' ben poco che possa fare per scarcerare mio zio.

Quaranta persone che si suicidano in carcere in meno e' una buona cosa, come dicevo nel post. Ma le cinquanta all'anno che continuano imperterrite a suicidarsi sono una colpa per il ministro della Giustizia ben maggiore del merito di aver salvato quelle quaranta.

Occorrerebbe che qualcuno insegnasse alla Cancellieri che la Giustizia non e' una cosa clientelare che si chiede perpiacere al ministro solo per far rispettare delle regole che gia' ci sono.

Per me la Cancellieri non ha fatto niente di male a "mettere una buona parola" sulla Ligresti. Ma questo atto e' una ammissione di colpevolezza per tutti quelli sui quali non ha messo la sua buona parola.