mercoledì 2 luglio 2008

Le albicocche di nonno Gino

Da qualche parte ho letto che la memoria visiva, negli esseri umani, è più persistente di quella degli altri sensi.
I colori dell'estate nel giardino dei nonni, ad esempio, sono ancora molto vivi nella mia memoria, dopo più di trent'anni.
Un particolare, in quel giardino, mi sembra quasi riassumere la mia infanzia: l'albicocco.
Un albero centenario, enorme, che faceva coppia con un fico di dimensioni simili dalla parte opposta.
L'albicocco del nonno produceva quintali di frutti che maturavano contemporaneamente in pochi giorni, ed in quei giorni quantità che mi parevano incredibili venivano spartite con parenti, amici, vicini di casa. Perché allora non si sprecava niente. L'eccesso che pur c'era dopo questa distribuzione veniva trasformato da mamma e dalle altre donne della famiglia in tanta marmellata da poterci nuotare dentro, che veniva buona per tutto il resto dell'anno.
L'immagine di quella frutta è davvero molto evocativa. Però pensavo di essermene dimenticato il sapore.
È da allora che non assaggio delle albicocche che sappiano di albicocca. Saranno trent'anni che quelle che mangio sono acquistate al supermercato. Non sanno di niente, perché, per ragioni commerciali, vengono colte acerbe e fatte maturare sui banchi espositivi.
L'altro giorno ho addentato una albicocca acquistata al GAS di cui vi ho parlato nel post precedente. Subito la memoria e' volata nel giardino dei nonni con me, ginocchia sbucciate, a giocare con mio fratello, come se fosse successo ieri.

Ecco la nostra seconda spesa al GAS:
  • 1kg pane casereccio con noci - 3.95€
  • 1kg pane di farro, semi di zucca, fiocchi d'avena - 3.95€
  • 1kg pane pugliese con farina di semola di grano duro - 3.10€
  • 1kg pane tranvai farina 0, uvetta e albicocca - 2.50€
  • 500g albicocche bio - 2.10€
  • 1kg pesche noce bio - 3.40€
  • 1kg fiocchi 5 cereali - 3.55€
  • 1l detersivo piatti - 1.50€
  • 1.470kg melone - 4.70€
Totale: 28.75€

In particolare, oltre alle albicocche, il melone e il pane sono buonissimi.
Stavolta la spesa è stata prenotata in anticipo, ed è stata ritirata in una sede staccata, comodissima perché molto vicina a casa (anche se ci si arriva comunque in auto). Lo svantaggio è che qui si effettuano solo le consegne, ma non c'è il secco e l'eccesso disponibile da acquistare al momento.
Lo spreco di imballaggi è stato ridotto al minimo: uno scatolone di cartone mezzo rotto recuperato da qualche fornitura, due sacchetti di carta di secondo uso per il pane, un sacchetto di plastica usato per le albicocche e uno per i cereali. Un flacone di plastica usato per il detersivo, da restituire. Pesche e melone senza confezione.

10 commenti:

Artemisia ha detto...

WOW! E' vero, le albicocche che si comprano al supermercato non sanno di nulla. Pero' ho presente il gusto che descrivi tu. Avevamo un albicocco nel giardino della casa in campagna che purtroppo e' morto. Tutt'un altro sapore!
Mi fa molta gola anche il pane. Ma come fate a consumarne tre chili prima che si secchi?

dario ha detto...

Quattro chili, per la precisione.
Be', basta metterlo nel freezer a pezzi, e poi scongelare i pezzi appena prima di mangiarli, magari nel forno caldo.

Artemisia ha detto...

Non ci avevo pensato. Ma perche' anche il pane tranvai e' salato? Pensavo fosse un dolce.

dario ha detto...

ah, ti riferivi solo al pane salato.
Certo, il pane tranvai e' dolce. Ottimo per la colazione, magari con un po' di marmellata sopra.

Ma tu lo conoscevi gia' il pane tranvai?

Artemisia ha detto...

No, ma mi incuriosisce.
Poi, siccome a pranzo mangio in ufficio uno yogurt e un paio di frutti, arrivata a quest'ora ho cosi' fame che mangerei di tutto.

dario ha detto...

Eh, ti capisco.
Come forse ti dicevo mi sono messo a stecchetto, e quindi anch'io, sia a pranzo sia a cena, mangio quasi esclusivamente frutta e verdura.

Sai, credo che il pane tranvai abbia una sua storia, perche' la parola tranvai, in dialetto lombardo, significa tram, ma non e' una parola piu' in uso perche' si riferisce piu' che altro ai vecchi vagoni su rotaia trainati da cavalli. Chissa' perche' questo nome per il pane (non e' una torta... e' un po' dolce e un po' salato - ci spalmerei la marmellata ma non ci metterei il salame tra due fette, per dire...)

Anna ha detto...

Ciao Dario,
immagino che tu sia arrivato da me tramite Artemisia :-)
Anche io faccio la stessa cosa con il pane, lo taglio a fette e lo congelo. Il pane che si trova da noi, nei forni a legna artigianali è davvero ottimo e costa meno di quello del GAS. In effetti devo dire che i prezzi mi sembrano un bel po' alti, non credo che tutti potrebbero permettersi di fare la spesa lì.

dario ha detto...

:-) si', tramite Artemisia... scusa se abbiamo complottato alle tue spalle :-))))

Sai, anche Artemisia e LupoSelvatico dicono che i GAS costano mediamente di piu'...
Evidentemente quindi dipende da quale GAS. Sembra che io sia abbastanza fortunato perche' la Sporta di Lecco costa piu' o meno come la grande distribuzione... forse un pochino di piu' dei prodotti normali, ma decisamente meno di quelli nelle sezioni bio dell'Esselunga. E sono anche piu' buoni. Come le albicocche di nonno Gino.

dario ha detto...

Il pane della Sporta e' fatto da un artigiano fornaio con forno a legna che usa prodotti bio, ed e' buonissimo. Pero' ti invidio il fornaio, perche' la spesa al GAS la si fa solo ogni due settimane. Dal fornaio invece ci andrei anche piu' di una volta al giorno!!! :-)

Carla ha detto...

Però quanto mangiate!