venerdì 5 settembre 2008

Orca vacca, che escursione!


La Vacca, Maddie, Mr. Bentley ed io
(io sono quello con gli occhiali da sole!)
Nel parco dell'Adamello c'è un passo denominato "Passo della Vacca", perché proprio lì c'è una formazione rocciosa la cui forma ricorda decisamente un bovino.
Proprio vicino al passo c'è anche un laghetto artificiale che prende lo stesso nome, accanto al quale, oltre alla diga e agli impianti dell'Enel, c'è anche un edificio del soccorso alpino e il rifugio "Tita Secchi".

Una opzione per arrivare a quel luogo è quella di percorrere il sentiero contrassegnato dal segnavia 19 partendo dalla Malga Cadino (raggiungibile in auto). Abbiamo tentato questa escursione (della quale purtroppo non ho il tracciato GPS) a qualche giorno di distanza dall'escursione descritta nel post precedente. La defezione di Mr. Bentley, stremato, ha costretto anche Maddie e R. a fermarsi ad attendermi prima della salita finale.


Marmotta
Più interessante invece è stata l'alternativa che abbiamo seguito lo scorso weekend (documentata da queste foto e dal tracciato GPS). Si tratta di arrivare in auto al rifugio Bazena e di seguire i segnali per il sentiero n. 1 (ex n. 18, come indicato dalla carta Kompass). Questo percorso, un po' più lungo, ma più pianeggiante, era alla portata anche di Mr. Bentley che è riuscito ad arrivare sano e salvo, anche se stremato, alla meta (come testimonia la foto)
Dal rifugio Bazena si imbocca una comoda carreggiabile per qualche centinaio di metri, poi un bivio consente di deviare dalla strada principale e di proseguire lungo il sentiero naturalistico, vicinissimo alla carreggiabile, ma che si immerge nella boscaglia. Su questo tratto ci sono numerosi cartelli che identificano la flora che vi si può incontrare.

Cornone di Blumone (sulla sinistra)
parzialmente coperto dalle Creste di Laione
(dal passo di Val Fredda)
A circa un terzo del percorso la boscaglia si dirada sul costone roccioso a occidente del Monte Cadino ai bordi della Val Bona, dove forti e costanti fischi simili a canti di uccelli rivelano invece un gran numero di marmotte, che siamo riusciti a spiare con il binocolo.
Si supera quindi il passo di Val Fredda, dove c'è un bivio, e si prosegue sempre lungo il sentiero n. 1. Si comincia qui ad intravedere il Passo della Vacca, anche se la formazione rocciosa ancora risulta nascosta.
A poche decine di metri dal passo, dopo l'ultima curva, si riesce finalmente a distinguere la forma della vacca.
Dopo le foto di rito, proseguendo sul sentiero n. 1 la vista monotona di rocce si apre all'improvviso sull'incantevole laghetto, dove Mr. Bentley e Maddie si sono finalmente rinfrescati. Sulla destra, dopo la diga, si raggiunge finalmente la meta: il rifugio Tita Secchi.

Dopo una meritata pausa al rifugio (da non perdere la fetta di polenta con formaggio fuso!) abbiamo preso la via del ritorno sui nostri stessi passi.

Per raggiungere il rifugio Bazena, da Breno si segue le indicazioni per il Passo Crocedomini. Il rifugio e' sulla strada. Dopo il passo, invece, seguendo per Bagolino, si incontra la Malga Cadino (il punto iniziale dell'altro sentiero).

Lago di Vacca e rifugio Tita Secchi
  • Tempo di andata: 4:05
  • Tempo di ritorno 3:02
  • Distanza percorsa: 23.8km (andata e ritorno)
  • Dislivello: 550m (993m in salita, 443m in discesa)
  • Altitudine: da 1818m a 2368m
Traccia GPS dell'escursione.
A: rifugio Bazena, B: rifugio Tita Secchi, C: passo di Val Fredda, D: passo (e roccia) della Vacca, E: Malga Cadino

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vacca...che spettacolo il lago di Vacca !!!!
Davvero superlativo.

Anonimo ha detto...

Ecco dov'eri finito, sperso per le montagne, ed io che ti ho cercato tanto. Contattami via email, devo chiederti una cosa.
Buona futura scarpinata!

Artemisia ha detto...

Complimenti! Davvero un bel giro. Sette ore e 900 m di dislivello non è niente male.
Anch'io mi ero chiesta il motivo del tuo silenzio.

dario ha detto...

Arte, sentirlo direttamente dalla tua voce mi rende proprio orgoglioso :-)