lunedì 20 aprile 2009

Da Ballabio al rifugio Soldanella attraverso la Val Grande

Una delle fonti preferite per le nostre escursioni è l'ottimo sito web di Diska, che descrive con dovizia di particolari un numero impressionante di percorsi sui sentieri di montagna della nostra zona. Anche per l'escursione di lunedì 13 abbiamo attinto da queste informazioni.

Il percorso risale la Grignetta fino ad un rifugio ultracentenario. Alcune mappe, tra cui la Kompass n. 91, riportano ancora il vecchio nome di "rifugio Cavalletti" (la Kompass n. 105, che si sovrappone alla 91 su quest'area, riporta invece il nuovo nome "Soldanella").


La Grignetta; il ghiacciaio
che da' origine al torrente Grigna
Venendo da Lecco in auto si arriva a Ballabio tramite il nuovo tunnel. Alla rotonda si prosegue per Piani Resinelli, e seguendo sempre la strada principale si giunge a Ballabio Superiore. Qui si trova un piccolo parcheggio sulla sinistra e la via Grigna, che costeggia l'omonimo torrente, sulla destra. Questo è l'inizio dell'escursione. Noi abbiamo parcheggiato un poco più in giù.

Si comincia la passeggiata su una carrozzabile aperta al traffico locale, ma poco dopo, superato un ponticello, si comincia a salire su un sentiero nel bosco.
Tranne in un paio di occasioni è stato facile trovare la strada giusta perché ad ogni bivio o l'alternativa era bloccata oppure c'era un chiaro segnavia per "piani Resinelli".
Il primo incrocio dubbio si ha quando, uscendo temporaneamente dal bosco si giunge ad una strada carrozzabile. Qui bisogna salire verso sinistra. La carrozzabile viene presto abbandonata (perché sbarrata da una catena) per rientrare, verso destra, nel bosco, su un sentiero in rapida ascesa. Ad un certo punto la vegetazione comincia a diradarsi e ci si trova su un prato dove si può godere di un'ottimo panorama, sia a destra sia a sinistra.
Questo è l'ultimo punto dubbio. Attraversando il prato si giunge ad una cascina, dove abbiamo scambiato quattro chiacchiere e chiesto indicazioni. Maddie è diventata buona amica del cane di casa. Mr. Bentley ha abbaiato ai nemici estranei al branco. La signora ci indica il rifugio, una casa bianca poco più su. Sembra molto vicino, ma a volte l'apparenza inganna! La signora ci indica la strada, ma si dimentica un bivio, al quale, perplessi, decidiamo di andare a sinistra, passando accanto ad una scenica cascata. La strada a destra sembrerebbe ricongiungersi più su a quella da noi percorsa.
Dopo la cascata, il sentiero comincia ad inerpicarsi ripido e richiede un ultimo sforzo che non avevamo messo in conto. La fatica della prima escursione della stagione si è fatta sentire. Finalmente sbuchiamo vicino ad una villetta dove quattro giovani stanno godendosi una siesta rovinando la pace della montagna con musica ad alto volume. Chiediamo conferma sul percorso da seguire. Subito dopo la villetta ci ritroviamo sorprendentemente in un posto piuttosto affollato raggiungibile anche in auto (Piani Resinelli).
Qui riesco a nascondermi sottraendomi all'incontro di una collega particolarmente antipatica che vedo scendere fresca e riposata da un'auto con altri tre amici, tutta bardata con scarponi, vestiti e zaino firmati. Per fortuna non si sono fermati al rifugio!
Al rifugio ci siamo rifocillati con una bella bottiglia d'acqua e un tagliere di salumi misti.

L'escursione non presenta particolari difficoltà, se non fosse che eravamo reduci da mesi di scarsa attività fisica. Quest'anno infatti il tempo particolarmente brutto, non ci ha consentito di fare vere escursioni sulla neve.
Il ritorno è stato decisamente meno faticoso.
Traccia GPS:
A: inizio percorso; B: cascata; C: rifugio
Andata:
  • Tempo: 2:30
  • Distanza: 4.04km
  • Dislivello: 645m (659m in salita e 14m in discesa)
  • Altitudine: da 715m a 1359m

  • Ritorno (lungo lo stesso percorso):
  • Tempo: 1:53
  • giovedì 16 aprile 2009

    Terremoto in Abruzzo

    Parlare di una tragedia senza scadere nella retorica del gia' detto non fa per me. Mi limito a constatare che ancora una volta gli organi di informazione italiani politicizzati a destra e a sinistra hanno dato una brutta prova di se', costruendo una verita' che piace al padrone ma che di vero ha poco. Preferisco fidarmi di piu' della parola diretta dell'amica Anna, che in questa tragedia ha perso tutto tranne, per fortuna, la vita e la salute, sua e della sua famiglia.