lunedì 31 agosto 2009

La Maison du Fromage


Fontina

Bleu d'Aoste

Capriolo

Grotta
Quando uno entra in una fromagerie quello che più colpisce è l'odore.
Io adoro il formaggio, e non capirò mai quelli che definiscono "puzza" questo magnifico aroma.
Dall'odore, prima ancora che dalla vista, si riconosce una fromagerie francese da una italiana. Ché ai francesi piacciono di più i formaggi molli di capra, gli italiani invece prediligono quelli duri o semiduri, di vacca o di pecora. In Francia il profumo è più dolce e sa di latte, in Italia prevale un odore pungente di cantina, di muffe e di fieno.

Qui alla Maison du Fromage di La Thuile (Ao) c'è però un profumo diverso. La maggior parte dei formaggi proposti è di produzione locale, ma hanno anche qualcosa di provenienza francese e di altre parti d'Italia. Sono esposti anche alcuni formaggi di lungo invecchiamento. Ciò che ne risulta è quindi un giusto mix di profumi di culture diverse.

La fa da padrone ovviamente la Fontina di questa zona.
La Fontina che conoscevo era il prodotto che viene commercializzato comunemente nei supermercati, e lo consideravo un formaggio un po' "banale". Elastico, un po' piccante ma senza una spiccata personalità.
Qui alla Maison invece mi hanno proposto una Fontina invecchiata che non somiglia nemmeno vagamente quella che conoscevo, ne' come colore (giallino tendende al bruno, con crosta irregolare di muffe scure), ne' come consistenza (semiduro, burroso e per nulla elastico), ne' come odore (amaro, forte e pungente), ne' come sapore (deciso, amaro e piccante, con una nota di mandorla). Con un assaggio mi hanno convinto a prenderne una bella fetta.
Abbiamo acquistato anche una fetta di Bleu d'Aoste, dalle bellissime venature di muffe blu, consistente e burroso, piccante, e un paio di formaggi che non conoscevo: il Grotta, più duro e stagionato, friabile, sapore forte, e il delizioso Capriolo, formaggio fresco molle di latte misto caprino e vaccino, sapore intenso e piccante.

Alla Maison ci sono anche altri prodotti alimentari. Abbiamo acquistato del lardo d'Arnad e del latte fresco. Una barretta di cioccolato bianco in omaggio.

La Maison du Fromage
via Collomb, 10
11016 - La Thuile (Ao)

mercoledì 26 agosto 2009

Saint Leonard


Saint Leonard

La Vieille Cloche
Eccomi di ritorno da una breve (solo quattro giorni) ma intensa vacanza in Valle d'Aosta.

Abbiamo alloggiato al bellissimo Bed and Breakfast La Vieille Cloche, a Saint Leonard, piccola frazione di Saint Rhémy en Bosses.
Il Bnb propone diverse soluzioni, noi abbiamo preferito l'appartamento, perché consente l'utilizzo della cucina, anche se la colazione in questo caso non è compresa. I quattro giorni sono costati 330 euro (80 per notte più 10 di pulizie finali), i cani sono ammessi. Dal prezzo è escluso anche l'uso di lenzuola e asciugamani, che abbiamo pensato bene di portare da casa, ma che è possibile affittare in loco.
A Saint Leonard, oltre al Bnb, c'è un bar (il cappuccino è buono, ma le brioches sono quelle finte del Mulino Bianco), un ufficio postale, una chiesa, il castello e qualche casa privata. Si trova poco prima del traforo del Gran San Bernardo, appena dopo il bivio con la strada che porta al passo, confine con la Svizzera.
Allo svincolo c'è un ristorante-pizzeria, un piccolo supermercato e una prosciutteria (questa è la zona del famoso jambon de Bosses). Il paesino e le campagne circostanti sono molto tranquilli e silenziosi, nonostante la vicinanza con la statale.
Il paesino di Saint Rhemy, poco più sopra, lungo la strada del passo, è un po' più grande e caratteristico, e c'è l'albergo-ristorante Hotel Suisse, segnalato dalla guida dello SlowFood, dove abbiamo già alloggiato (e cenato!) qualche anno fa.

Durante questa vacanza abbiamo visto molte cose interessanti, argomenti di qualche prossimo post. Abbiamo fatto anche una bellissima escursione, in verità piuttosto breve e abbastanza facile anche per Maddie, ancora convalescente dall'operazione al legamento crociato.

mercoledì 5 agosto 2009

Terrazzamenti

Nella nostra casetta in mezzo al castagneto ci sono ben due piccoli giardini (purtroppo non comunicanti), di circa trentacinque metri quadrati ciascuno.

Il progetto CAD
Uno, accanto alla parte frontale dell'abitazione è ricavato all'interno di un muro di contenimento, ed è pianeggiante. Per lo più l'abbiamo adibito a prato, fiori e alberi da frutta, ma c'è anche qualche ortaggio ed erba aromatica.
Coltiviamo ad orto invece il giardino posteriore. La cosa risulta piuttosto difficoltosa perché, data la zona montana nella quale abitiamo, il terreno è molto scosceso. Piano piano quindi stiamo facendo dei lavori che consentono di sfruttarlo meglio.
Abbiamo cominciato questi lavori due anni fa, "disboscando" il terreno da mostruose ortiche e altre erbe matte, che hanno rivelato anche la base di un tronco di castagno abbattuto, da cui spuntavano nuovi germogli che abbiamo tagliato.
Abbiamo poi attrezzato un piccolo sentiero a gradini e tornanti che consente di raggiungere agevolmente tutti i punti del giardino. Sono state piantate delle piante da frutto (un pero, un fico, un ciliegio e un nespolo). Nella parte più bassa, limitata da una parete di cemento armato, abbiamo livellato un'area che poi abbiamo setacciato dalle pietre e riempito con del terriccio buono e grasso stallatico. L'anno scorso abbiamo avuto un buon successo con la coltivazione di pomodori e altri ortaggi, anche se il lavoro è stato piuttosto difficile per via della pendenza. Per questo abbiamo quindi deciso di provvedere con terrazzamenti, che, oltre a rendere la coltivazione più agevole, aiutano a rallentare e limitare smottamenti causati dal maltempo.


alcune fasi della costruzione
Dato il successo di questa prima opera, in autunno provvederò a costruirne una seconda simile, un poco più grande.

L'idea originaria, copiata da idee viste in altri giardini, era di fissare uno o due tronhi d'albero al terreno perpendicolarmente alla direzione della pendenza, formando una specie di scalino che consentisse un tratto di accumulo orizzontale. Il progetto si è poi evoluto nella costruzione di un vero e proprio "muro" di tronchi sovrapposti, alto circa cinquanta centimetri, lungo due metri, delimitato da altre due pareti laterali, lunghe circa un metro. Quel che ne è risultato è una specie di cassa di legno di due metri quadrati, aggrappata al declivio, perfettamente orizzontale.

i pali di sostenimento sono ricavati da quattro tubi di acciaio lunghi un metro, materiale di recupero. Sporgono circa mezzo metro dal terreno e quindi sono stati interrati per mezzo metro. I tronchi sono in realtà sezionati a metà. Sono nove pezzi da due metri (sei per la parete frontale e tre, tagliati, per quelle laterali. Hanno un diametro di circa 8cm, e quindi l'altezza complessiva è di poco meno di 50cm. Sono costati 3.50€ l'uno a Leroy Merlin. Sono venduti già trattati in autoclave per uso esterno, ma ho preferito, per maggior sicurezza, verniciarli con un impregnante idrorepellente. I tronchi sono fissati ai pali con delle viti mordenti. La spesa totale è stata dunque di 31.50€ per il legno più circa 10€ di materiale vario.
Il risultato finale, già piantumato e coperto da una rete protettiva contro la grandine.